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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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Abbiamo detto: la presenza è urgenza; l’urgenza è separazione;<br />

la separazione da luogo al segno e alla traccia. Adesso siamo<br />

forse in grado di compiere un passo decisivo. Di sicuro<br />

quel che seguirà ne sarà condizionato, nel bene e nel male. Perciò<br />

cominciamo con un’osservazione abbastanza semplice, se<br />

non addir<strong>it</strong>tura troppo semplice: se l’urgenza della separazione<br />

da luogo alla traccia (al segno), allora la separazione stessa è<br />

un tracciare (un segnare). Separare è tracciare ed è in questo<br />

senso che va inteso quell’evento originario che sta alla base di<br />

ogni dual<strong>it</strong>à e di ogni distinzione. Tracciare, ovvero e forse<br />

meglio, segnare.<br />

Segnare, tracciare: ma tracciare cosa? Potremmo rispondere:<br />

tracciare il senso dell’urgenza che vuoi rintracciare la cosa (la<br />

cosa che si è appunto data come traccia). Oppure: segnare il<br />

rimando del segno che si assegna un’interpretazione. Questo<br />

che diciamo è però ora e per ora troppo complesso per poter essere<br />

adeguatamente compreso. Tuttavia quel che qui è detto<br />

non è affatto più complesso di ciò che è implicato in un semplice<br />

gesto, come quello di afferrare un foglio di carta o magari<br />

un penna per scrivere le due frasi sopra enunciate. E d’altra<br />

parte l’averle enunciate sin d’ora e il mantenerle nello sfondo<br />

di ciò che in segu<strong>it</strong>o andremo dicendo potrà in qualche misura<br />

giovarci.<br />

19. Ricaviamo invece, da ciò che abbiamo detto, una conseguenza<br />

sub<strong>it</strong>o possibile che ci consente di continuare il cammino.<br />

Conseguenza a sua volta di non piccolo peso. Potremmo dire<br />

così: se ci poniamo in una disposizione originaria, come qui<br />

è sempre richiesto, una disposizione per la quale il mondo e<br />

l’uomo, gli oggetti e i soggetti, le urgenze e le intenzional<strong>it</strong>à<br />

non sono assunte come già cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e nell’ingenu<strong>it</strong>à naturalistica<br />

del senso comune, allora come dobbiamo pensare questa separazione<br />

che è un tracciare? Possiamo pensarla come la gestual<strong>it</strong>à<br />

del descrivere: come gestual<strong>it</strong>à che descrive la cosa.<br />

Solo il gesto infatti, nella sua originarietà («in principio è<br />

l’azione»), opera la separazione e da luogo a quella delim<strong>it</strong>azione,<br />

o «descrizione», della cosa che la manifesta come segno<br />

o traccia. Se ci riportiamo all’esempio dell’afferrare potremmo<br />

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