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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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a sinistra disegna un uomo prim<strong>it</strong>ivo intento a scheggiare la sua<br />

selce; a destra disegna se stesso, che scrive alla lavagna «A, B,<br />

C», le lettere dell’alfabeto. Poi fa una linea tratteggiata che congiunge<br />

i due omini. «Ecco, cari ragazzi, abbiamo fatto una lezione<br />

di antropologia. Abbiamo mostrato come dall’uomo prim<strong>it</strong>ivo<br />

che scheggia le pietre, cammina e cammina si arrivi alle nostre<br />

tecniche di scr<strong>it</strong>tura. Il che non è indifferente per comprendere il<br />

senso e il valore della nostra scr<strong>it</strong>tura, nonché il cammino complessivo<br />

della civiltà.»<br />

Ma supponiamo che questo maestro di scuola sia anche un <strong>it</strong>aliano<br />

stravagante, cioè un filosofo. Egli non vuole compiere le<br />

operazioni che sta compiendo senza esserne anche consapevole e<br />

senza renderne consapevoli i suoi alunni. Ammaestrato da Husserl,<br />

non vuole cadere nell’oblio di Galileo, che disegnava, misurava,<br />

numerava i suoi piani inclinati e ne derivava esperimenti<br />

sagaci; ma poi «ricopriva» ideologicamente il senso delle operazioni<br />

idealizzanti che veniva compiendo, spacciandole per «obiettivamente<br />

vere» e addir<strong>it</strong>tura «divine». Perciò il nostro insegnante<br />

non si accontenta delle due figurine che ha disegnato. Era<br />

proprio questo ciò che doveva disegnare, o il risultato, offerto alla<br />

contemplazione ammirata degli alunni, è in realtà una sedimentazione<br />

di senso, una obiettivazione alienata della vera operazione<br />

che lui ha compiuto disegnando? sicché nel disegno che<br />

ha tracciato il senso vero della sua operazione si è perduto, dando<br />

luogo magari a un fraintendimento?<br />

Vediamo infatti come la prendono i ragazzi. E come dovrebbero<br />

prenderla? Essi guardano le figure e pensano di avere davanti<br />

agli occhi come obiettivamente sono andate le cose, cioè la ver<strong>it</strong>à<br />

obiettiva della nostra storia. Tutto lo sforzo interpretativo<br />

dell’insegnante, il suo connettere cose lontane e diverse, il suo<br />

porre domande di senso alla base della nostra attuale pratica di<br />

scr<strong>it</strong>tura, i dubbi che devono accompagnare, come di fatto accompagnano,<br />

quella ricostruzione, tutto ciò è caduto nel nulla.<br />

Tra un po’ anche l’insegnante se lo dimenticherà e scambierà la<br />

sua teoria per una ver<strong>it</strong>à assoluta. Non è così del resto che gira<br />

per il mondo la teoria evoluzionistica della specie umana? Persino<br />

nelle ingenue pagine del libro delle elementari i nostri candidi<br />

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