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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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mo nell’esperienza con la sua valenza originariamente rivelatrice.<br />

Per esempio quando i casi della v<strong>it</strong>a ci conducano all’attesa o<br />

al ricordo di una parola decisiva per il nostro personale destino;<br />

oppure nell’esperienza poetica, o in quella filosofica.<br />

Per i greci il «logos» è pertanto un atto di disvelamento, un far<br />

apparire e un far vedere «mostrando». Infatti il linguaggio è originariamente<br />

connesso al gesto, al cenno («atto de’ corpi», diceva<br />

Vico). La gestual<strong>it</strong>à è connessa al discorso assai prima della<br />

grammatica, se non altro perché anche la voce (come vedremo<br />

molto più avanti) è un gesto. C’è una radice nella lingua che è<br />

prima della lingua (senza la quale radice nessun sistema di segni<br />

potrebbe mai ist<strong>it</strong>uirsi, come aveva compreso Merleau-Ponty):<br />

c’è una scr<strong>it</strong>tura di mondo che è un mostrare segnando e disegnando.<br />

Ma qui ci siamo allontanati troppo dalla argomentazione<br />

heideggeriana, cui ora dobbiamo tornare.<br />

8. Il «logos» è un lasciar vedere mostrando che, dice Heidegger,<br />

trova la sua realizzazione nella parola. Esso si traduce in «phone<br />

meta phantasias»: notificazione vocale in cui qualcosa è visto<br />

(così Heidegger traduce). In «phantasia» risuona di nuovo la radice<br />

«phan»: l’illuminare della luce che è anche in «phainomenon».<br />

Ma «logos», «legein» (dirà Heidegger in scr<strong>it</strong>ti successivi a<br />

Sein una Ze<strong>it</strong>) ha anche l’arcaico significato di «raccogliere»;<br />

per esempio raccogliere le spighe di grano in un covone posto<br />

qui davanti. Dapprima restiamo sconcertati: che rapporto c’è col<br />

discorrere e con la «phone»? Ma il «logos» non è senz’altro la<br />

«phone», che è piuttosto una incarnazione di quello. Il «logos» è<br />

un disvelare mostrando e accennando. In questo senso, allora,<br />

«legein» è un raccogliere ed esibire lì davanti l’un<strong>it</strong>à della cosa.<br />

Per esempio i molteplici sensi e aspetti del cavallo, raccolti in<br />

uno e disegnati nella parola «cavallo». Non naturalmente i tratti<br />

della definizione zoologica (ciò sarà affare molto successivo del<br />

concetto logico), ma il cavallo con la sua peculiare Umwelt così<br />

come è variamente vissuto sul piano del mondo-della-v<strong>it</strong>a.<br />

In quanto ha a che fare con la manifestazione il logos ha<br />

allora a che fare con la ver<strong>it</strong>à, intesa nell’originario senso della<br />

aletheia (non-latenza), e non in quello derivato della ver<strong>it</strong>à del<br />

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