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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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pisodio storico «datato» della cultura filosofica europea. Cosa,<br />

dice Heidegger nella sua aggiunta, che mi era già chiara<br />

nel 1927, quando appariva Sein und Ze<strong>it</strong>. Proprio allora, però,<br />

cominciavano a prender corpo le incomprensioni e i dissapori<br />

con Husserl, Heidegger dona una copia del suo libro<br />

al maestro (che gliel’aveva pubblicato nella sua collana) nel<br />

giorno del suo compleanno, con una dedica devota. Husserl<br />

in segu<strong>it</strong>o lo legge e lo postilla molto cr<strong>it</strong>icamente; per esempio<br />

scrive in margine: «II mio stesso pensiero, ma senza<br />

fondamento».<br />

A guardar bene, e a parte il «fondamento» (che poi è per<br />

lui il problema del metodo, della «riduzione» come modo di<br />

approccio al «fenomeno»), non ha torto di risentirsi, almeno<br />

da un punto di vista psicologico. Se già nel ‘27 Heidegger<br />

considera la fenomenologia come un progetto «possibile»<br />

ma ancora sostanzialmente inevaso e mancato, ciò comporta<br />

un ben duro giudizio sulla fenomenologia che «di fatto»<br />

Husserl aveva prodotto. E questo giudizio, del resto, nel libro<br />

lo si legge più volte, sia pur tra le righe e mai in maniera esplic<strong>it</strong>a<br />

- ci mancherebbe. Heidegger non poteva permetterselo<br />

in un lavoro ed<strong>it</strong>o e sollec<strong>it</strong>ato proprio dal suo maestro<br />

per fargli avere da Berlino quella cattedra che gli sarebbe<br />

valsa in segu<strong>it</strong>o la successione sulla cattedra di Husserl a<br />

Friburgo. E poi la cr<strong>it</strong>ica (o le cr<strong>it</strong>iche) non tolgono che Heidegger<br />

anche pensi: la fenomenologia è la questione stessa<br />

del pensiero, che è quanto dire che in essa rivive l’autentica<br />

intenzional<strong>it</strong>à filosofìca della tradizione, il suo millenario progetto<br />

sempre riproposto e sempre fall<strong>it</strong>o. Il pensare fenomenologico<br />

avviato da Husserl è il pensare filosofico stesso preso<br />

nella sua essenza. E questi sono di certo non piccoli riconoscimenti.<br />

Dal suo punto di vista psicologico Heidegger poteva osservare:<br />

che si poteva desiderare di più da un discepolo?<br />

E che altro era del resto l’«ontologia fondamentale» di Essere<br />

e tempo se non il dichiarato tentativo di risolvere «fenomenologicamente»<br />

il problema essenziale e costante della filosofia?<br />

Si comprende perché, nell’unica intervista concessa in età<br />

avanzata, Heidegger abbia dichiarato di ignorare quali motivi<br />

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