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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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se prima ne avevate fatto uno indietro e ora vi siete rimessi in<br />

carreggiata. Bisogna però intenderla bene questa cosa che viene<br />

in presenza. Essa è il senso d’essere dell’ente, ovvero il destino<br />

«storico» dell’esserci. Sicché, se compare il bidello, non compare<br />

solo il nostro amico bidello che gentilmente ci aiuta e che<br />

ci viene ad annunciare la fine della lezione; con lui viene in presenza<br />

anche la decisione «storica» di fondare l’univers<strong>it</strong>à di<br />

Berlino ai primi dell’800, se è vero che le nostre univers<strong>it</strong>à ancora<br />

si rifanno in qualche misura a quel modello del sapere enciclopedico<br />

e accademico. Decisione che incarnò un momento<br />

culminante del destino «storico» della borghesia europea e dei<br />

suoi ideali classicistici, idealistici e romantici. Naturalmente il<br />

bidello è anche e prima di tutto un uomo; la sua funzione di bidello<br />

non ne esaurisce il senso neppure alla lontana. E tuttavia<br />

ogni essere «umano» è intrecciato a sensi «storico-destinali».<br />

Noi non staremmo in questa stanza, né parleremmo come stiamo<br />

parlando, né avremmo i problemi sui quali ci stiamo affaticando,<br />

senza quelle decisioni «storiche» che stiamo richiamando<br />

a t<strong>it</strong>olo d’esempio. Certo in una scuola musulmana non si<br />

pensa e non si procede come noi stiamo facendo; linguaggio e<br />

intenzional<strong>it</strong>à sono del tutto differenti. Bene, abbiamo cap<strong>it</strong>o.<br />

Allora diciamo così, in modo da tenere insieme Husserl e Heidegger<br />

in un ecumenico abbraccio: bisogna lasciare che la cosa<br />

si presenti da sé nella presenza, e la cosa è il senso d’essere in<br />

generale di ogni presenza e di tutto ciò che si presenta. L’essere<br />

è infatti il nascosto che si tratta di incontrare in carne e ossa e<br />

che si tratta di esprimere e di render fenomeno, senza costruirlo<br />

o ricostruirlo intellettualisticamente, come fanno la metafisica e<br />

la scienza.<br />

8. Ora però che abbiamo cap<strong>it</strong>o, se riflettiamo su ciò che abbiamo<br />

cap<strong>it</strong>o, ecco che potrebbe disegnarsi all’improvviso, davanti<br />

alla mente, una frase strana, se non addir<strong>it</strong>tura paradossale. Mi<br />

provo a enunciarla, lasciandola risuonare con tutto lo sconcerto<br />

che non può non accompagnarla.<br />

La cosa che si manifesta da sé in presenza non è la cosa che si<br />

manifesta da, sé in presenza, esattamente perché è la cosa che si<br />

manifesta da sé in presenza.<br />

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