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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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volta Husserl pensando alla sua pretesa di pervenire finalmente<br />

alla filosofia rigorosa, dovrei disperarmi d’avanzo.<br />

Ma il fatto è che quei sistemi non potevano riuscire, perché<br />

mancava loro l’autentica comprensione del «metodo»: proprio<br />

ciò che la fenomenologia ha avuto la buona ventura di<br />

scoprire, non perché Husserl sia più bravo di Spinoza o dì<br />

Kant, ma, presumibilmente, perché i tempi sono finalmente<br />

maturi.<br />

Nel frattempo, però, il male si era diffuso. Venuto meno<br />

l’ideale filosofìco, tradottosi in un generale scetticismo e relativismo,<br />

le scienze hanno prosegu<strong>it</strong>o da sole. Col risultato<br />

che ora la formazione dello scienziato, a differenza di quanto<br />

accadeva nel Rinascimento o ancora nell’Illuminismo, è del<br />

tutto estranea a un’idea autentica di cultura. Per lo scienziato<br />

la cultura è tutt’al più un appannaggio personale e privato:<br />

attiv<strong>it</strong>à serale di svago; o è un mero ornamento retorico per<br />

l’inizio e la fine delle sue conferenze, dove una c<strong>it</strong>azione di<br />

Platone, di Epicuro o di Goethe fa sempre il suo effetto. Lo<br />

stesso è da dire delle sue convinzioni religiose, che devono<br />

restare rigorosamente fuori dalla porta del suo laboratorio e<br />

trovar spazio, nel caso, la domenica. L’idea di una concezione<br />

organica della cultura e della v<strong>it</strong>a, cioè proprio l’ideale<br />

della filosofia universale, non fa più per lui, dal momento in<br />

cui l’esercizio della sua scienza lo induce all’abbandono di<br />

ogni questione di senso in favore del possesso tecnicoprofessionale<br />

di specifiche e ben delim<strong>it</strong>ate nozioni di fatto.<br />

9. C’è ancora un altro punto che lo scienziato odierno trascura,<br />

del tutto a suo danno. Egli si interessa dei «fatti», cioè<br />

degli enti particolari esistenti di fatto (comunque si voglia intendere<br />

questa «fattual<strong>it</strong>à», naturale o sociale, ovvero storica<br />

che sia). La sua ricerca riguarda l’ente, l’essente, così e così<br />

determinato, cioè quello e non un altro, e quando sente qualcuno<br />

che parla dell’essere si alza e se ne va: la cosa non lo<br />

riguarda. Non vuoi fare la fine dei filosofi che, parlando ostinatamente<br />

da sempre di quella cosa astratta e vuota che<br />

l’essere sarebbe, non cavano mai un ragno dal buco. Lui non<br />

ha tempo da perdere e ha cose più serie da fare. Già, ma tra-<br />

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