CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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scondimento e il suo coprimento. Ciò in fondo era già implic<strong>it</strong>o<br />
nelle questioni che il paragrafo settimo, qui da noi richiamato,<br />
sollevava e nel modo in cui le sollevava.<br />
11. Che significa che il fenomeno innanzi tutto e per lo più non<br />
si da? Significa, dice Heidegger, che esso è «ricoperto». Il che<br />
PUÒ intendersi in due modi: che esso non è stato ancora scoperto;<br />
e che esso è stato occultato o travest<strong>it</strong>o. Lo scoprimento fenomenologico<br />
deve allora metter fine a questi due modi del ricoprimento:<br />
deve camminare verso la scoperta e deve smascherare<br />
ciò che ricopre. Tutto ciò viene indicato da Heidegger con<br />
un’unica parola, divenuta oggi di moda; essa suona: hermeneuein,<br />
donde l’odierna ermeneutica. Anz<strong>it</strong>utto Heidegger osserva<br />
che «una forma molto comune di ricoprimento<br />
nell’amb<strong>it</strong>o della filosofia è già la comunicazione in forma di<br />
enunciato». La visione fenomenologica che si traduce in enunciati<br />
ha in sé il rischio, o addir<strong>it</strong>tura la fatal<strong>it</strong>à, del ricoprimento.<br />
L’enunciato allude bensì all’evidenza, ma non è l’evidenza.<br />
Mosé ha sent<strong>it</strong>o la parola impronunciabile di Dio, ma Aronne<br />
deve poi tradurla per tutti e renderla comprensibile a tutti; così<br />
facendo, però, cade inev<strong>it</strong>abilmente nella idolatria delle immagini.<br />
Dice Heidegger: bisogna operare in direzione contraria alla<br />
solidificazione del messaggio, in quanto noi siamo diretti fatalmente<br />
verso un ottundimento di ciò che originariamente era stato<br />
afferrato. L’enunciato mortifica ciò che l’intuizione vivifica.<br />
Le espressioni «cosa stessa», «fenomeno», «in carne e ossa»<br />
ecc. perdono la loro originaria forza rivelativa, il loro carattere<br />
originale di apertura e di scoperta, e diventano una formula ripetuta<br />
senza più pensiero, una giaculatoria di scuola, una canzone<br />
da organetto, diceva Nietzsche. Lo scoprimento fenomenologico<br />
è dunque un cammino, una odos, attraverso il ricoprimento.<br />
Questo cammino, dice Heidegger, deve essere assicurato<br />
nel suo punto di partenza, nel suo methodos, potremmo dire. A<br />
questo alludono appunto il «lasciar essere» e l’inv<strong>it</strong>o a incontrare<br />
l’ente nel suo modo. Tutto questo però si può riassumere e<br />
portare a una «più alta comprensione» in quanto diciamo: «il<br />
senso metodico della descrizione fenomenologica è<br />
l’interpretazione (Auslegung). Il logos della fenomenologia ha il<br />
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