CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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nostra origine, L’autocomprensione è d’altronde il tratto essenziale<br />
della ragione, in quanto essa è capac<strong>it</strong>à di determinarsi<br />
autonomamente e coscientemente; proprio per questo<br />
la ragione incarna una nuova modal<strong>it</strong>à di esistenza per<br />
l’uomo (qui Nietzsche non sarebbe più d’accordo, e nemmeno<br />
Heidegger, che a sua volta dipende da Nietzsche).<br />
L’autocomprensione deve, in ogni caso, iniziare dalla stessa<br />
filosofia: essa deve chiarire a se stessa il proprio impulso originario,<br />
la propria Ursprung, e vederne lucidamente le implicazioni<br />
e le conseguenze.<br />
In secondo luogo, dice Husserl, bisogna comprendere il<br />
senso della volontà apod<strong>it</strong>tica della ragione filosofica. Il sapere<br />
filosofico aspira a un sistema di ver<strong>it</strong>à che sia autoevidente<br />
e autoconsistente, cioè che si dia a vedere da sé, «in<br />
carne e ossa», e poi che non si contraddica logicamente. II<br />
metodo fenomenologico è appunto il modo (che la Krisis<br />
tenta di mettete a punto defin<strong>it</strong>ivamente) di andare direttamente<br />
e senza pregiudizi alle «cose stesse», inaugurando un<br />
infin<strong>it</strong>o lavoro filosofico razionalmente fondato. Ma perché<br />
poi la ver<strong>it</strong>à apod<strong>it</strong>tica deve ev<strong>it</strong>are la contraddizione logica?<br />
Perché non ci si deve contraddire? La sapienza del m<strong>it</strong>o<br />
e le testimonianze del sogno sono intimamente contradd<strong>it</strong>torie,<br />
fanno anzi della contraddizione il loro strumento espressivo;<br />
e anche i nostri sentimenti sono sovente, se non sempre,<br />
contradd<strong>it</strong>tori. Che cosa c’è dietro la volontà apod<strong>it</strong>tica<br />
della filosofia? Nietzsche osservava che non tutto è buono,<br />
non tutto è genuino, nella «volontà di ver<strong>it</strong>à» della filosofia.<br />
Husserl non avrebbe forse condiviso questo giudizio, se l’avesse<br />
conosciuto, e tuttavia non mancava di vedere la compless<strong>it</strong>à<br />
e l’oscur<strong>it</strong>à del problema. 11 quale deve trovare una<br />
soluzione, se il filosofo vuole avere il dir<strong>it</strong>to e il dovere di<br />
autoproclamarsi «funzionario dell’uman<strong>it</strong>à».<br />
La soluzione esige, secondo Husserl, un preventivo «atteggiamento<br />
radicalmente scettico, sebbene non negativo».<br />
Il riferimento è a Cartesio e al suo dubbio metodico, il cui<br />
fine non è di arrestarsi allo scetticismo, ma di pervenire anzi<br />
a un sapere non più dub<strong>it</strong>abile, cioè apod<strong>it</strong>ticamente fonda-<br />
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