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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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Vi sono ora tutte le condizioni essenziali per il battesimo del<br />

sé. Ma se nessuno lo riempie quel bisogno, il bambino può gridare<br />

quanto vuole: al sé non arriverà mai e dovrà lasciare ben<br />

presto questa valle di lacrime. È col riempimento che tutte le<br />

potenzial<strong>it</strong>à si mettono in moto; riempimento che già in altra<br />

occasione distinguemmo come risposta generica e risposta specifica.<br />

Generica, in sintesi, è la risposta che, di fronte al bambino<br />

che piange, gli da il latte e non una conferenza sulla bontà del<br />

latte (soluzione cui sovente inclinano gli «intellettuali», inconsapevolmente<br />

catturati dalla loro prassi). La risposta generica<br />

da cose, non parole. Nutre, copre, scopre, prende in braccio<br />

ecc. Ecco che allora il gesto vocale viene a manifestare tutta la<br />

sua singolare potenza: esso comincia a delineare, cioè a «scrivere»,<br />

le sue concrete tracce. Il gesto vocale ha ora il suo altro<br />

nel gesto soccorr<strong>it</strong>ore o riemp<strong>it</strong>ore e il bambino apprende una<br />

prima forma del «saper come fare», ovvero si trova rispecchiato<br />

in questa peculiare forma del sapere. Per mangiare (essere<br />

alzati, esser lavati ecc.) basta gridare. Poi qualcosa accade<br />

(qualcuno arriva, diciamo noi). Sapienza ag<strong>it</strong>a, non saputa. Il<br />

bambino grida, non parla. E tuttavia i segni espressivi della voce,<br />

nelle loro differenze, stabiliscono i primi codici di comportamento<br />

che l’orecchio della madre sa ben percepire. C’è modo<br />

e modo di piangere: con collera, con disperazione, con paura,<br />

oppure con un’aria non troppo convinta e già presaga della<br />

sconf<strong>it</strong>ta («tanto non mi danno retta»). Saper fare che rimbalza<br />

sul sé e determina prassi via via più sapienti, le quali già predeterminano<br />

un «voler dire»: piangere «vuoi dire» essere presi in<br />

braccio; non c’è che darci dentro.<br />

Il grande salto avviene però con la risposta specifica, cioè la<br />

risposta al gesto della voce con un gesto della medesima specie.<br />

Qui il gesto vocale dispiega tutte le sue straordinarie potenzial<strong>it</strong>à,<br />

determinando la nasc<strong>it</strong>a di ciò che Hegel chiamava il<br />

mondo dello spir<strong>it</strong>o. Il bambino, per dir così, viene «parlato»<br />

dagli adulti. Non appena, dopo una lunga fase di esperienza e<br />

di apprendistato, egli si «sintonizza» sulla specific<strong>it</strong>à di questa<br />

risposta, ecco che esperisce un nuovo tipo di rimbalzo e di di-<br />

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