CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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ha la prima parola perché con la fenomenologia ci riportiamo<br />
alla sorgiv<strong>it</strong>à disvelante del dire; e ha l’ultima perché nel seguire<br />
la cosa nel suo manifestarsi saremo condotti alla evidenza<br />
piena e compiuta del suo senso d’essere. «Fenomenologia» non<br />
è dunque altro che questo mostrare l’intima connessione di<br />
«phainomenon» e di «logos», i quali, come abbiamo visto, dicono<br />
il medesimo. La parola «fenomenologia», pensata in greco,<br />
dice dunque, secondo Heidegger, semplicemente questo:<br />
legein ta phainomena, dire i fenomeni; un dire che è un lasciarsi<br />
dire dalla cosa, lasciare che la cosa si manifesti da sé. Questo<br />
poi non è altro che «apophaine-sthai»: «lasciar vedere da se<br />
stesso ciò che si manifesta così come si manifesta da se stesso».<br />
Ammirevole formula che riesce a congiungere il tipico<br />
detto husserliano (assumere i fenomeni come si manifestano e<br />
nei lim<strong>it</strong>i nei quali si manifestano) con il modo heideggeriano<br />
di intenderlo originalmente. E infatti Heidegger conclude col<br />
celebre motto del suo maestro: zu den Sachen selbst, tornare alle<br />
cose stesse, via verso le cose. Via sulle navi, filosofi! aveva<br />
scr<strong>it</strong>to Nietzsche. E in effetti qui comincia una nuova navigazione.<br />
L’ultima e decisiva, e ultimativa: verso l’ultima spiaggia<br />
della filosofia. Ma è sin d’ora molto incerto che essa possa trovare<br />
il porto.<br />
Heidegger osserva che la parola «fenomenologia» non dice<br />
affatto qualcosa di analogo alle parole «biologia» o «zoologia»<br />
e simili, nonostante l’apparente ident<strong>it</strong>à di struttura. La fenomenologia<br />
non è «scienza» dei fenomeni come la zoologia lo è<br />
degli animali ecc. La parola «fenomenologia» non denota<br />
l’oggetto della sua ricerca e in questo si distingue anche da «teologia»,<br />
il cui oggetto è manifestamente Dio, sebbene Dio non<br />
sia poi propriamente un oggetto. Non si tratta quindi di avere i<br />
fenomeni come oggetto di una considerazione scientifica. Di<br />
che allora si tratta? Si tratta del fatto, ripete Heidegger con<br />
Husserl, che la fenomenologia è «scienza» del come. Non è<br />
scienza di qualcosa, ma metodo e via per qualcosa: essa è la via<br />
di accesso all’ente, al come del darsi dell’ente.<br />
Sorge allora per noi un ulteriore interrogativo. Se il problema<br />
della fenomenologia è l’evidenza dell’ente nel suo «co-<br />
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