CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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ver<strong>it</strong>à (aletheia). Perciò non si può più «fare filosofia», ma bisogna<br />
piuttosto domandarsi da capo e nel modo più problematico<br />
ed enigmatico «che cosa significhi pensare». Heidegger però non<br />
sa che anche Husserl nel ‘35 si era chiesto, a suo modo, qualcosa<br />
del genere.<br />
11. Nella Krisis Husserl scrive che la scienza del mondodella-v<strong>it</strong>a<br />
non va intesa nel senso della «scientific<strong>it</strong>à comune».<br />
Come allora? Lo sforzo husserliano di precisare questo punto è<br />
evidentemente drammatico. Se il nodo non si scioglie, ogni fondazione<br />
di una v<strong>it</strong>a razionale sulla terra, cioè ogni compimento<br />
dell’idea di filosofia, risulterà impossibile; e verrà meno ogni<br />
possibil<strong>it</strong>à di giustificare l’«Europa» e il suo ideale di v<strong>it</strong>a nella<br />
ver<strong>it</strong>à, secondo un processo di approssimazione infin<strong>it</strong>a.<br />
«Come mostra la storia, dice Husserl, non sempre c’è stata nel<br />
mondo un’uman<strong>it</strong>à che vivesse ab<strong>it</strong>ualmente nella dimensione di<br />
un interesse scientifico da molto tempo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o. Il mondodella-v<strong>it</strong>a<br />
invece c’è sempre stato prima di qualsiasi scienza, qualunque<br />
sia il modo d’essere che esso ha nell’epoca della scienza».<br />
Husserl è dunque consapevole che il mondo-della-v<strong>it</strong>a può<br />
riguardarsi in due modi: quello che c’è sempre stato, e il fatto<br />
che questo mondo è diverso nel tempo in cui il mondo della<br />
scienza si è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o.<br />
Poi Husserl aggiunge: «Si può quindi porre il problema del<br />
modo d’essere del mondo-della-v<strong>it</strong>a in sé e per sé. Ci si può<br />
porre completamente sul terreno di questo mondo direttamente<br />
intu<strong>it</strong>ivo, mettendo fuori gioco tutte le opinioni e tutte le nozioni<br />
della scienza obiettiva. Innanzi tutto si pone qui la necess<strong>it</strong>à<br />
di pervenire a una giusta concezione dell’essenza del mondodella-v<strong>it</strong>a<br />
e del metodo del suo trattamento ‘scientifico’, escludendo<br />
per il momento la scientific<strong>it</strong>à ‘obiettiva’». Sacrosante<br />
virgolette (con quanta attenzione bisogna leggere un testo di<br />
autentica filosofia!): virgolettando «scientifico» e «obiettiva»<br />
Husserl dimostra che egli era ben lungi dall’ignorare il problema.<br />
Una «scienza» del mondo-della-v<strong>it</strong>a, che è il luogo d’origine<br />
di ogni sapere e di ogni prassi, compresa la prassi scientifica,<br />
è un paradosso evidente, un ferro ligneo. E tuttavia questa<br />
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