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CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it

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gli individui e dei popoli, assumendo volta a volta significati<br />

nuovi e diversi, disegnando nuovi profili del mondodella-v<strong>it</strong>a.<br />

Così si snoda la v<strong>it</strong>a storica dei popoli e delle<br />

persone, nel loro lavorare e costruire insieme, nel loro amarsi<br />

e odiarsi, nel loro aiutarsi e combattersi, unirsi e dividersi,<br />

collocandosi insieme in riferimento a un comune orizzonte<br />

di mondo vivente-vissuto, a un comune mondo della<br />

v<strong>it</strong>a che insieme frequentano e modificano. Questo mondodella-v<strong>it</strong>a<br />

funge come circostanzial<strong>it</strong>à essenziale del loro<br />

«essere!» (del loro «essere nel mondo», come dice a sua volta<br />

Heidegger), cioè del loro esistere sul piano di una Umwelt<br />

vivente. Si tratta di fenomeni congruenti e inscindibili: non<br />

possiamo separare l’uomo, astrarlo dal suo mondo-ambiente,<br />

né il mondo-ambiente dall’uomo.<br />

Ora, osserva Husserl, il concetto di Umwelt può essere applicato<br />

solo all’amb<strong>it</strong>o spir<strong>it</strong>uale, compete solo ai fenomeni<br />

dello spir<strong>it</strong>o. Infatti lo scienziato naturalista prescinde dallo<br />

spir<strong>it</strong>o, e perciò non può che prescindere anche dai fenomeni<br />

del mondo-ambiente, del mondo circostante, poiché essi,<br />

come abbiamo detto, non possono separarsi o astrarsi dai fenomeni<br />

della v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale. Derivano da ciò due conseguenze<br />

importantissime, una per le scienze dello spir<strong>it</strong>o e<br />

una per le scienze della natura. Per questa stessa via si viene<br />

finalmente in chiaro circa il senso della crisi nella civiltà europea.<br />

18. L’errore metodico delle scienze dello spir<strong>it</strong>o è che esse,<br />

molto sovente, non sanno stare alla natura dei loro fenomeni.<br />

Al contrario, esse tendono a prenderla in prest<strong>it</strong>o dalle scienze<br />

della natura. Ma il rigore metodico genuino consiste<br />

nell’assumere i fenomeni nella loro maniera dì dat<strong>it</strong>à, e non<br />

nell’applicate ovunque un’idea preconcetta di scientific<strong>it</strong>à.<br />

Nell’inseguire il miraggio dì rendere scientificamente obiettivo<br />

il loro approccio metodico im<strong>it</strong>ando i procedimenti<br />

quant<strong>it</strong>ativo-matematici e sperimentali delle scienze della natura,<br />

gli studiosi dei fenomeni spir<strong>it</strong>uali commettono quello<br />

che per Husserl è l’errore cap<strong>it</strong>ale: essi cadono cioè nel «naturalismo».<br />

È questo errore che fa sì che noi guardiamo la<br />

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