CARLO SINI SCRIVERE IL FENOMENO - Filosofia.it
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poiché si tratta dell’esterno di un interno e dell’interno di un esterno.<br />
L’essere interno-esterno del poppare e del poppante, diciamo<br />
per esempio. I due poli, del poppante e del latte (ma anche<br />
del poppante con se stesso nel suo venire progressivamente<br />
alla presenza di sé), non sono in sé assoluti, cioè «sciolti»; essi<br />
si cost<strong>it</strong>uiscono in una relazione in cui uno è il segno e l’analogon<br />
dell’altro e ha nell’altro il suo proprio senso. Questa relazione<br />
è la traccia di quell’urgenza che fa sì che tutto ciò che può<br />
appagarla e corrisponderle le divenga esterno, facendosi a sua<br />
volta la traccia dell’interno e del proprio. E per questo che la<br />
mamma, come dicono gli psicoanalisti, può essere fantasticata<br />
come la mamma buona che salva la v<strong>it</strong>a oppure come la mamma<br />
strega che si rifiuta: da mezz’ora l’urgenza è un grido; perché<br />
la mamma non viene? perché sta col papa invece di dare il<br />
latte al suo bambino?<br />
Una traccia posticcia, dicevamo, poiché essa ha la sua consistenza<br />
solo in funzione di una relazione. Se la traccia fosse assoluta<br />
(se fosse una «cosa» defin<strong>it</strong>a), l’urgenza si troverebbe in<br />
una separatezza totale rispetto al mondo: il mondo non mi raggiungerebbe<br />
e io non potrei raggiungerlo. E però l’intelletto astratto,<br />
con le sue categorie verbali, che assolutizza, rinnegandosi<br />
in ogni momento nella prassi e scoprendosi in aporia se<br />
l’interrogazione filosofica lo investe. Erano per esempio gli occasionalisti,<br />
con la loro metafisica cartesiana nella mente, che<br />
potevano sollevare il problema della impensabil<strong>it</strong>à di qualsivoglia<br />
azione o reazione. Come può il pensiero agire sul corpo e<br />
metterlo in movimento? come può una cosa materiale «colpire»<br />
il pensiero e tradursi in idea della mente? Essi separavano e assolutizzavano<br />
preventivamente i due poli: di qua le anime, di là<br />
i corpi, e tutto allora gli diveniva enigmatico e incomprensibile<br />
(sebbene continuassero a nutrirsi, a camminare e a decidere in<br />
ogni momento di fare questo e quello) e non c’era che proclamare<br />
il miracolo a ogni pie sospinto.<br />
7. Se ci rivolgiamo fenomenologicamente all’esperienza, vediamo<br />
che le cose non stanno come le descrive l’intelletto metafisico:<br />
in ogni momento posso raggiungere il mondo ed essere<br />
raggiunto dal mondo, prima e indipendentemente da ogni teoria.<br />
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