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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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22:9—29 Fatti degli Apostoli 1438<br />

9 Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. Or quelli che erano con me<br />

videro sì la luce e furono spaventati, ma non udirono la voce di<br />

10 colui che mi parlava. Io dissi: Signore, che devo fare? Il Signore<br />

mi disse: Alzati e va’ a Damasco, là ti sarà annunziato tutto quello<br />

11 che ti è ordinato di fare Ora, siccome io non vedevo nulla per lo<br />

sp<strong>le</strong>ndore di quella luce, fui condotto per mano da quelli che erano<br />

12 con me, e così entrai a Damasco. Or un certo Anania, uomo pio<br />

secondo la <strong>le</strong>gge, di cui tutti i Giudei che abitavano a Damasco<br />

13 rendevano buona testimonianza, venne da me e, standomi vicino,<br />

mi disse: Fratello Saulo, ricupera la vista. In quell’ istante io ricu-<br />

14 perai la vista e lo guardai. Poi aggiunse: Il Dio dei nostri padri<br />

ti ha preordinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e<br />

15 a udire una voce dalla sua bocca. Perché tu gli devi essere testi-<br />

16 mone presso tutti gli uomini del<strong>le</strong> cose che hai visto e udito. Ed<br />

ora che aspetti? Alzati e sii battezzato e lavato dai tuoi peccati,<br />

17 invocando il nome del Signore. Or avvenne che, quando ritornai<br />

a Gerusa<strong>le</strong>mme e stavo pregando nel tempio, fui rapito in estasi,<br />

18 e vidi il Signore che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusa<strong>le</strong>mme,<br />

perché essi non riceveranno la tua testimonianza intorno<br />

19 a me. Allora io dissi: Signore, loro stessi sanno che incarceravo<br />

e battevo da una sinagoga all’ altra quelli che credevano in te;<br />

20 quando si versava il sangue di Stefano, tuo martire, anch’ io ero<br />

presente, acconsentivo alla sua morte e custodivo <strong>le</strong> vesti di coloro<br />

21 che lo uccidevano. Ma egli mi disse: Va’ perché io ti manderò<br />

22 lontano tra i gentili?. Essi lo ascoltarono fino a questo punto; poi<br />

alzarono la voce, dicendo: Togli dal mondo un ta<strong>le</strong> uomo, perché<br />

23 non è degno di vivere!. Siccome essi gridavano, gettando via <strong>le</strong><br />

24 loro vesti e lanciando polvere in aria, il tribuno comandò che Paolo<br />

fosse condotto nella fortezza, ordinando di interrogarlo a colpi<br />

di flagelli al fine di sapere per qua<strong>le</strong> motivo gridavano così contro<br />

25 di lui. Ma, quando lo ebbero disteso con <strong>le</strong> cinghie, Paolo disse<br />

al centurione che era presente: Vi è <strong>le</strong>cito flagellare un cittadino<br />

26 romano, non ancora condannato?. Udito questo, il centurione andò<br />

a riferirlo al tribuno, dicendo: Che cosa stai facendo? Quest’<br />

27 uomo è un cittadino romano!. Il tribuno allora si recò da Paolo<br />

e gli chiese: Dimmi, sei tu un cittadino romano?. Egli disse: Sì,<br />

28 lo sono. Il tribuno rispose: Io ho acquistata questa cittadinanza<br />

mediante una grande somma di denaro. Paolo disse: Io invece l’ ho<br />

29 di nascita. Allora quelli che lo dovevano interrogare si allontana-

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