La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

19:21—20:21 Giobbe 734
21 denti. Pietà di me, pietà di me, almeno voi amici miei, perché
22 la mano di Dio mi ha colpito. Perché mi perseguitate come fa
23 Dio e non siete mai sazi della mia carne? Oh, se le mie parole
24 fossero scritte oh, se fossero incise in un libro; se fossero scolpite
25 per sempre su una roccia con uno stilo di ferro e col piombo! Ma
io so che il mio Redentore, vive e che alla fine si leverà sulla terra.
26 Dopo che questa mia pelle sarà distrutta, nella mia carne vedrò
27 Dio. Lo vedrò io stesso; i miei occhi lo contempleranno, e non
28 un altro. Il mio cuore si strugge dentro di me. Se dite: Perché
lo perseguitiamo? quando la radice di questi mali si trova in me,
29 temete per voi stessi la spada, perché l’ ira porta la punizione della
spada, affinché sappiate che c’ è un giudizio
20, 2 Allora Zofar di Naamath rispose e disse: Per questo i miei pensieri
mi spingono a rispondere, a motivo dell’ agitazione che sento
3 dentro di me. Ho udito un rimprovero che mi disonora, ma il mio
4 spirito mi spinge a rispondere in base al mio intendimento. Non
5 sai tu che da sempre, da quando l’ uomo fu posto sulla terra, il
trionfo dei malvagi dura poco e la gioia degli empi non dura che
6 un istante? Anche se la sua grandezza giungesse fino al cielo e il
7 suo capo toccasse le nubi. perirà per sempre come il suo sterco;
8 quelli che l’ hanno visto diranno: Dov’ è? Volerà via come un
sogno e non si troverà più; si dileguerà come una visione nottur-
9 na. L’ occhio che lo guardava, non lo scorgerà più; anche la sua
10 dimora non lo vedrà più. I suoi figli cercheranno di guadagnarsi il
11 favore dei poveri e le sue mani ristabiliranno la sua ricchezza. Il
vigore giovanile che gli riempiva le ossa giacerà nella polvere con
12 lui. Anche se il male è dolce nella sua bocca se lo nasconde sotto
13 la lingua, non tollera di lasciarlo andare ma continua a tenerlo in
14 bocca. Il suo cibo però nelle sue viscere si trasforma e diventa un
15 veleno di aspide dentro di lui. Egli vomiterà le ricchezze che ha
16 inghiottito; Dio stesso gliele farà uscire dal ventre. Ha succhiato
17 veleno di aspide, la lingua di una vipera lo ucciderà. Non vedrà
18 più corsi d’ acqua né torrenti, che scorrono con miele e burro. Restituirà
ciò per cui ha faticato senza neppure ingoiarlo; non avrà
19 alcuna gioia dai profitti del suo commercio. Poiché ha oppresso e
abbandonato il povero, si è impadronito con la forza di una casa
20 che non aveva costruito. Poiché la sua ingordigia non ha mai conosciuto
requie, egli non salverà nulla delle cose tanto desiderate.
21 Nulla sfuggirà alla sua voracità, perciò il suo benessere non durerà.