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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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9:28—10:22 Giobbe 726<br />

28 triste e mostrarmi contento, mi spavento per tutti i miei dolori; so<br />

29 bene che non mi riterrai innocente. Se sono già stato condannato,<br />

30 perché affaticarmi invano? Anche se mi lavassi con la neve e pulissi<br />

31 <strong>le</strong> mie mani con la soda, tu mi getteresti nel fango di una fossa,<br />

32 <strong>le</strong> mie stesse vesti mi avrebbero in orrore. Egli infatti non è un<br />

uomo come me, a cui possa rispondere e che possiamo comparire<br />

33 in giudizio assieme. Non c’ è alcun arbitro fra noi, che ponga la<br />

34 mano su tutti e due. Allontani da me la sua verga, e il suo terrore<br />

35 non mi spaventi. Allora potrò parlare senza temerlo. perché non<br />

sono così con me stesso.<br />

10 Sono nauseato della mia vita; darò libero sfogo al mio lamento,<br />

2 parlando nell’ amarezza dell’ anima mia! Dirò a Dio: Non con-<br />

3 dannarmi! Fammi sapere perché contendi con me. Ti par bene<br />

opprimere, disprezzare l’ opera del<strong>le</strong> tue mani e mostrarti favore-<br />

4 vo<strong>le</strong> ai disegni dei malvagi? Hai tu occhi di carne, o vedi anche<br />

5 tu come vede l’ uomo? Sono forse i tuoi giorni come i giorni di un<br />

6 morta<strong>le</strong>, i tuoi anni come i giorni di un uomo? perché tu debba<br />

7 indagare sulla mia colpa e andare in cerca del mio peccato, pur<br />

sapendo che non sono colpevo<strong>le</strong> e che non c’ è nessuno che mi può<br />

8 liberare dalla tua mano? Le tue mani mi hanno fatto e plasmato<br />

9 tutt’ insieme, ma ora vorresti distruggermi. Ricordati, ti prego,<br />

che mi hai plasmato come argilla, e che mi farai ritornare in polve-<br />

10 re! Non mi hai forse versato come il latte, e fatto coagulare come<br />

11 il formaggio? Tu mi hai rivestito di pel<strong>le</strong> e di carne, e mi hai<br />

12 intessuto di ossa e di nervi. Mi hai concesso vita e benevo<strong>le</strong>nza,<br />

13 e la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito, ma nascondevi<br />

14 queste cose nel tuo cuore; ora so che pensavi questo. Se pecco,<br />

15 tu mi tieni d’ occhio e non mi lasci impunito della mia colpa. Se<br />

sono malvagio, guai a me! Anche se fossi giusto, non oserei alzare<br />

16 il capo, sazio come sono d’ ignominia e vedendo la mia miseria. Se<br />

alzo il capo, tu mi dai la caccia come un <strong>le</strong>one, compiendo nuova-<br />

17 mente meraviglie contro di me. Tu rinnovi i tuoi testimoni contro<br />

di me, accresci la tua ira contro di me e truppe sempre fresche mi<br />

18 assalgono. Perché dunque mi hai fatto uscire dal grembo? Fossi<br />

19 morto, senza che alcun occhio mi avesse visto! Sarei stato come se<br />

20 non fossi mai esistito, portato dal grembo alla tomba. Non sono<br />

forse pochi i miei giorni? Smettila dunque, lasciami stare, perché<br />

21 possa riprendermi un po’ prima che me ne vada per non tornare<br />

22 più, verso la terra di tenebre e di ombra di morte, terra di oscurità

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