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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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143:3—144:14 Salmi 842<br />

3 vivente sarà trovato giusto davanti a te. Poiché il nemico mi<br />

perseguita, egli ha prostrato fino a terra la mia vita; mi fa abitare<br />

in luoghi tenebrosi, come quelli che sono morti già da lungo tempo.<br />

4 Perciò il mio spirito viene meno dentro di me, e il mio cuore è tutto<br />

5 smarrito dentro di me. Ricordo i giorni antichi; medito su tutte<br />

6 <strong>le</strong> tue opere; rif<strong>le</strong>tto su ciò che <strong>le</strong> tue mani hanno fatto. Protendo<br />

<strong>le</strong> mie mani verso di te, la mia anima è assetata di te, come una<br />

7 terra arida. (Sela) Affrettati a rispondermi, o Eterno, lo spirito<br />

mio viene meno; non nascondermi il tuo volto, perché non divenga<br />

8 simi<strong>le</strong> a quelli che scendono nella fossa. Fammi sentire la tua<br />

benignità al mattino, perché io confido in te; fammi conoscere la<br />

via per la qua<strong>le</strong> devo camminare, perché io e<strong>le</strong>vo la mia anima<br />

9 a te. Liberami dai miei nemici, o Eterno, in te mi nascondo.<br />

10 Insegnami a fare la tua volontà, perché tu sei il mio DIO; il tuo<br />

11 buon Spirito mi guidi in terra piana. Vivificami, o Eterno, per<br />

amore del tuo nome; nella tua giustizia tirami fuori dall’ avversità.<br />

12 Nella tua benignità distruggi i miei nemici e fa’ perire tutti quelli<br />

che affliggono l’ anima mia, perché io sono il tuo servo.<br />

144 Benedetto sia l’ Eterno, la mia rocca, che<br />

ammaestra <strong>le</strong> mie mani alla guerra e <strong>le</strong> mie dita alla battaglia.<br />

2 Egli è la mia grazia e la mia fortezza, il mio alto rifugio e il mio<br />

liberatore, il mio scudo in cui mi rifugio, colui che rende sottomesso<br />

3 a me il mio popolo. O Eterno, che cosa è l’ uomo perché te ne curi,<br />

4 o il figlio dell’ uomo perché tu ne tenga conto? L’ uomo è come un<br />

5 soffio e i suoi giorni sono come l’ ombra che passa. Abbassa i tuoi<br />

6 cieli, o Eterno, e discendi, ed essi fumeranno. <strong>La</strong>ncia i fulmini<br />

7 e disperdili, scaglia <strong>le</strong> tue frecce e mettili in fuga. Stendi la tua<br />

mano dall’ alto, salvami e liberami dal<strong>le</strong> grandi acque e dalla mano<br />

8 degli stranieri, la cui bocca proferisce menzogna e la cui destra è<br />

9 destra d’ inganno. O DIO, ti canterò un nuovo cantico, canterò <strong>le</strong><br />

10 tue lodi su un’ arpa a dieci corde. Tu, che dai vittoria ai re e che<br />

11 liberi il tuo servo Davide dalla spada funesta, salvami e liberami<br />

dalla mano degli stranieri, la cui bocca proferisce menzogna e la<br />

12 cui destra è destra d’ inganno. I nostri figli nella loro giovinezza<br />

siano come piante rigogliose, e <strong>le</strong> nostre figlie siano come colonne<br />

13 d’ angolo, ben scolpite per adornare un palazzo. I nostri granai<br />

siano ricolmi e forniscano ogni specie di beni; <strong>le</strong> nostre greggi si<br />

riproducano a migliaia e a decine di migliaia nel<strong>le</strong> nostre campagne;<br />

14 i nostri buoi tirino pesanti carichi e non vi sia alcuna irruzione, né

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