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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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881 Ec<strong>le</strong>siaste 3:13—4:9<br />

di meglio che ral<strong>le</strong>grarsi e far del bene mentre uno vive; e che ogni 13<br />

uomo che mangia, beve a e gode benessere in tutta la sua fatica,<br />

questo è un dono di DIO. Ho compreso che tutto quello che Dio 14<br />

fa è per sempre; non vi si può aggiungere nulla e nulla vi si può<br />

togliere e DIO fa così, perché gli uomini lo temano. Ciò che è, è 15<br />

già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e DIO investiga ciò che è<br />

passato. Ho pure visto sotto il so<strong>le</strong> che al posto del giudizio c’ era 16<br />

empietà, e al posto della giustizia c’ era empietà. Così ho detto 17<br />

in cuor mio: DIO giudicherà il giusto e l’ empio, perché c’ è un<br />

tempo stabilito per ogni cosa e per ogni opera. Ho detto in cuor 18<br />

mio: Riguardo alla condizione dei figli degli uomini, DIO li mette<br />

alla prova, perché essi stessi si rendano conto che sono come bestie.<br />

Infatti tutto ciò che succede ai figli degli uomini succede al<strong>le</strong> be- 19<br />

stie; ad entrambi succede la stessa cosa. Come muore l’ uno, così<br />

muore l’ altra. Sì, hanno tutti uno stesso soffio; e l’ uomo non ha<br />

alcuna superiorità sulla bestia perché tutto è vanità. Tutti vanno 20<br />

nello stesso luogo: tutti vengono dalla polvere e tutti ritornano alla<br />

polvere. Chi sa se lo spirito dei figli degli uomini, sa<strong>le</strong> in alto, e 21<br />

se lo spirito della bestia scende in basso nella terra? Così mi sono 22<br />

reso conto che non c’ è nulla di meglio per l’ uomo che ral<strong>le</strong>grarsi<br />

nel suo lavoro, perché questa è la sua parte. Chi lo porterà infatti<br />

a vedere ciò che accadrà dopo di lui?<br />

Mi sono quindi messo a considerare tutte <strong>le</strong> oppressioni che si 4<br />

commettono sotto il so<strong>le</strong>, ed ecco, <strong>le</strong> lacrime degli oppressi, i quali<br />

non hanno chi li consoli; dal lato dei loro oppressori c’ era la forza,<br />

ma neppure essi hanno chi li consoli. Per cui ho ritenuto i morti, 2<br />

che sono già morti, più felici dei vivi che sono ancora in vita; ma 3<br />

ancor più felice degli uni e degli altri, colui che non è mai esistito<br />

e non ha ancora visto <strong>le</strong> azioni malvagie che si commettono sotto<br />

il so<strong>le</strong>. Ho pure visto che ogni fatica e ogni successo nel lavoro 4<br />

risultano in invidia dell’ uno contro l’ altro. Anche questo è vanità<br />

e un cercare di afferrare il vento. Lo stolto incrocia <strong>le</strong> braccia e 5<br />

divora la propria carne. Val più una manciata con riposo che due 6<br />

manciate con fatica, cercando di afferrare il vento. Ho visto anche 7<br />

un’ altra vanità sotto il so<strong>le</strong>: uno è comp<strong>le</strong>tamente solo e non ha 8<br />

né figlio né fratello, eppure la sua fatica non ha fine e i suoi occhi<br />

non sono sazi di ricchezze. Ma non si chiede: Per chi mi affatico e<br />

mi privo di ogni bene?. Anche questo è vanità e una fatica penosa.<br />

Due valgon meglio di uno solo, perché hanno una buona ricompensa 9

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