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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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12:17—13:1 II Samue<strong>le</strong> 454<br />

17 poi entrò in casa e passò la notte giacendo per terra. Gli anziani<br />

della sua casa insistettero con lui perché si alzasse da terra ma<br />

18 egli non vol<strong>le</strong> e rifiutò di prendere cibo con loro. Or avvenne<br />

che il settimo giorno il bambino morì e i servi di Davide temevano<br />

di fargli sapere che il bambino era morto, perché dicevano: Ecco,<br />

quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato ma<br />

egli non ha ascoltato <strong>le</strong> nostre paro<strong>le</strong>. Come faremo ora a dirgli<br />

19 che il bambino è morto? Potrebbe procurarsi del ma<strong>le</strong>. Quando<br />

Davide vide che i suoi servi parlavano sottovoce, comprese che il<br />

bambino era morto; perciò Davide disse ai suoi servi: È morto<br />

20 il bambino?. Essi risposero: È morto. Allora Davide si alzò da<br />

terra, si lavò, Si unse e cambiò <strong>le</strong> sue vesti, poi andò nella casa<br />

dell’ Eterno e si prostrò; tornò quindi a casa sua e chiese che gli<br />

21 portassero del cibo, e mangiò. I suoi servi gli dissero: Che cosa<br />

hai fatto? Quando il bambino era ancora vivo, hai digiunato e<br />

hai pianto; dopo invece che il bambino è morto, ti sei alzato e<br />

22 hai mangiato. Egli rispose: Quando il bambino era vivo ancora,<br />

digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa che l’ Eterno non abbia<br />

pietà di me e lasci vivere il bambino?. Ma ora egli è morto. Perché<br />

23 dovrei digiunare? Posso forse farlo ritornare? Io andrò da lui,<br />

24 ma egli non ritornerà da me!. Poi Davide consolò Bath-Sceba<br />

sua moglie, entrò da <strong>le</strong>i e si coricò insieme; così ella partorì un<br />

25 figlio, che egli chiamò Salomone; e l’ Eterno lo amò. Mandò poi<br />

un messaggio tramite il profeta Nathan che gli pose nome Jedi-<br />

26 diah, a motivo dell’ amore dell’ Eterno. Intanto Joab combatté<br />

27 contro Rabbah dei figli di Ammon ed espugnò la città rea<strong>le</strong>. Joab<br />

mandò quindi messaggeri a Davide per dirgli: Ho assalito Rabbah<br />

28 e mi sono impadronito del<strong>le</strong> sue provviste d’ acqua. Ora perciò<br />

raduna il resto del popolo, accampati contro la città e prendila<br />

29 altrimenti prenderò io la città ed essa porterà il mio nome. Allora<br />

Davide radunò tutto il popolo, andò a Rabbah, l’ assalì e la prese.<br />

30 Tolse poi dalla testa del loro re la corona, che pesava un ta<strong>le</strong>nto d’<br />

oro e conteneva pietre preziose; essa fu posta sulla testa di Davide.<br />

31 Inoltre egli portò via dalla città un grandissimo bottino. Fece<br />

uscire gli abitanti che erano nella città e li mise al lavoro con seghe<br />

erpici di ferro, scuri di ferro, e li pose a lavorare in fornaci di<br />

mattoni, così fece a tutte <strong>le</strong> città dei figli di Ammon. Poi Davide<br />

tornò a Gerusa<strong>le</strong>mme con tutto il popolo.<br />

13 In seguito avvenne che Absalom figlio di Davide, aveva una so-

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