La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

741 Giobbe 28:23—29:25
DIO solo ne conosce la via, egli solo sa dove si trovi, perché egli 23, 24
osserva le estremità della terra e vede tutto ciò che è sotto i cieli.
Quando stabilì il peso del vento e assegnò alle acque una misura, 25
quando fece una legge per la pioggia e una via al lampo dei tuoni, 26
allora la vide e la rivelò, la stabili e anche la investigò. E disse 27, 28
all’ uomo: Ecco, temere il Signore, questo è sapienza, e fuggire il
male è intelligenza“.
Giobbe riprese il suo discorso e disse: Oh, potessi essere come 29, 2
nei mesi di un tempo, come nei giorni in cui Dio mi proteggeva,
quando la sua lampada brillava sopra il mio capo e alla sua luce 3
camminavo in mezzo alle tenebre; com’ ero ai giorni della mia ma- 4
turità, quando il consiglio segreto di Dio vegliava sulla mia tenda,
quando l’ Onnipotente era ancora con me e i miei figli mi stavano 5
intorno; quando mi lavavo i piedi nel burro e la roccia versava 6
per me ruscelli d’ olio. Quando uscivo verso la porta della città 7
e rizzavo il mio seggio in piazza, i giovani, al vedermi, si tiravano 8
in disparte, i vecchi si alzavano e rimanevano in piedi; i principi 9
smettevano di parlare e si mettevano la mano alla bocca; la voce 10
dei capi si smorzava e la loro lingua si attaccava al palato. L’ 11
orecchio che mi udiva, mi proclamava beato, e l’ occhio che mi
vedeva, mi rendeva testimonianza, perché liberavo il povero che 12
gridava in cerca di aiuto, e l’ orfano che non aveva alcuno che l’
aiutasse. La benedizione del morente scendeva su di me e facevo 13
esultare il cuore della vedova. Avevo indossato la giustizia ed essa 14
mi rivestiva; la mia equità mi faceva da mantello e turbante. Ero 15
occhi per il cieco e piedi per lo zoppo; ero un padre per i poveri 16
e investigavo il caso che non conoscevo. Spezzavo le mascelle del 17
malvagio e strappavo dai suoi denti la preda. E pensavo: Morirò 18
nel mio nido e moltiplicherò i miei giorni come la sabbia; le mie 19
radici si stenderanno verso le acque, la rugiada rimarrà tutta la
notte sul mio ramo; la mia gloria sarà sempre nuova in me e il 20
mio arco acquisterà nuova forza nella mia mano. Gli astanti mi 21
ascoltavano in aspettazione e tacevano per udire il mio consiglio.
Dopo che avevo parlato non replicavano, e le mie parole cadevano 22
su di loro come gocce di rugiada. Mi aspettavano come si aspetta 23
la pioggia e spalancavano la loro bocca come per l’ ultima pioggia.
Io sorridevo loro quando erano sfiduciati, e non potevano sminuire 24
la luce del mio volto. Quando andavo da loro, mi sedevo come 25
capo e stavo come un re tra le sue schiere, come uno che consola