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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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25:9—24 I Samue<strong>le</strong> 428<br />

perché siamo venuti in un giorno di gioia; da’, ti prego, ai tuoi servi<br />

9 al tuo figlio Davide ciò che hai a porta di mano“. Così i giovani di<br />

Davide andarono e riferirono a Nabal tutte queste paro<strong>le</strong> in nome<br />

10 di Davide, poi attesero. Ma Nabal rispose ai servi di Davide dicendo:<br />

Chi è Davide e chi è il figlio di Isai? Oggi sono molti i servi<br />

11 che si allontanano dai loro padroni. Prenderò dunque il mio pane<br />

la mia acqua e la carne degli animali da me uccisi per i miei tosa-<br />

12 tori, per darli a gente che non so da dove venga?. Così i giovani<br />

di Davide ripresero la loro strada, tornarono indietro e andarono a<br />

13 riferire tutte queste paro<strong>le</strong>. Allora Davide disse ai suoi uomini:<br />

Ognuno si cinga la spada. Così ognuno cinse la propria spada e<br />

anche Davide cinse la sua spada; circa quattrocento omini salirono<br />

14 dietro a Davide e duecento rimasero presso i bagagli. Ma uno dei<br />

servi avvertì Abigail, la moglie di Nabal dicendo<strong>le</strong>: Ecco Davide ha<br />

inviato messaggeri dal deserto per salutare il nostro padrone, ma<br />

15 egli li ha insultati. Eppure questi uomini sono stati molto buoni<br />

verso di noi; non abbiamo ricevuto alcun ma<strong>le</strong> e non ci è mancato<br />

nulla durante tutto il tempo in cui abbiamo girovagato con loro<br />

16 quando eravamo in campagna. Essi sono stati per noi un muro di<br />

protezione notte e giorno per tutto il tempo in cui siamo stati con<br />

17 loro pascolando il gregge. Sappi e vedi ciò che devi fare. perché<br />

accadrà qualche sventura al nostro padrone e a tutta la sua casa;<br />

18 egli è un uomo così malvagio, che non gli si può parlare. Allora<br />

Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque pecore<br />

già cucinate, cinque misure di grano arrostito, cento grappoli<br />

di uva passa e duecento schiacciate di fichi e li caricò sugli asini.<br />

19 Poi disse ai suoi servi: Precedetemi io vi seguirò. Ma non disse<br />

20 nulla a Nabal suo marito. Ora, mentre essa sul dorso di un asino<br />

scendeva per un sentiero nascosto dal monte, Davide e i suoi<br />

21 uomini scendevano verso di <strong>le</strong>i, ed essa s’ imbatté con loro. Or<br />

Davide aveva detto: Ho certamente custodito invano tutto ciò che<br />

costui aveva nel deserto. Non gli è mai mancato nulla di tutto ciò<br />

22 che possedeva, ma egli mi ha reso ma<strong>le</strong> per bene. Così DIO faccia<br />

ai nemici di Davide e anche peggio, se di tutto ciò che possiede io<br />

23 lascerò in vita un sol maschio fino al mattino. Quando Abigail<br />

vide Davide, scese in fretta dall’ asino, e gettandosi con la faccia a<br />

24 terra davanti a Davide, si prostrò fino a terra. Così si gettò ai suoi<br />

piedi e disse: O mio signore, su di me, su di me soltanto ricada la<br />

colpa! Deh, lascia che la tua serva ti parli, e tu ascolta <strong>le</strong> paro<strong>le</strong>

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