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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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1457 a’ Romani 6:7—7:3<br />

questo: che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, perché<br />

il corpo del peccato possa essere annullato e affinché noi non serviamo<br />

più al peccato. Infatti colui che è morto è libero dal peccato. 7<br />

Ora se siamo morti con Cristo, noi crediamo pure che vivremo con 8<br />

lui, sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore 9<br />

più; la morte non ha più alcun potere su di lui. Perché, in quan- 10<br />

to egli è morto, è morto al peccato una volta per sempre; ma in<br />

quanto egli vive, vive a Dio. Così anche voi consideratevi morti 11<br />

al peccato, ma viventi a Dio, in Gesù Cristo, nostro Signore. Non 12<br />

regni quindi il peccato nel vostro corpo morta<strong>le</strong>, per ubbidirgli nel<strong>le</strong><br />

sue concupiscenze. Non prestate <strong>le</strong> vostre membra al peccato 13<br />

come strumenti d’ iniquità, ma presentate voi stessi a Dio, come<br />

dei morti fatti viventi, e <strong>le</strong> vostre membra a Dio come strumenti di<br />

giustizia. Infatti il peccato non avrà più potere su di voi, poiché 14<br />

non siete sotto la <strong>le</strong>gge, ma sotto la grazia. Che dunque? Pecche- 15<br />

remo noi, perché non siamo sotto la <strong>le</strong>gge, ma sotto la grazia? Così<br />

non sia. Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per 16<br />

ubbidirgli, siete servi di colui al qua<strong>le</strong> ubbidite, o del peccato per<br />

la morte, o dell’ ubbidienza per la giustizia? Ora sia ringraziato 17<br />

Dio, perché eravate servi del peccato, ma avete ubbidito di cuore<br />

a quell’ insegnamento che vi è stato trasmesso. E, essendo stati 18<br />

liberati dal peccato, siete stati fatti servi della giustizia. Io parlo 19<br />

in termini umani per la debo<strong>le</strong>zza della vostra carne. Perché, come<br />

un tempo prestaste <strong>le</strong> vostre membra per essere serve dell’ impurità<br />

e dell’ iniquità per commettere l’ iniquità, così ora prestate<br />

<strong>le</strong> vostre membra per essere serve della giustizia, per la santificazione.<br />

Perché, quando eravate servi del peccato, eravate liberi in 20<br />

rapporto alla giustizia. Qua<strong>le</strong> frutto dunque avevate allora dal<strong>le</strong> 21<br />

cose del<strong>le</strong> quali ora vi vergognate? Poiché la loro fine è la morte.<br />

Ora invece, essendo stati liberati dal peccato e fatti servi di Dio, 22<br />

voi avete per vostro frutto la santificazione e per fine la vita eterna.<br />

Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita 23<br />

eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.<br />

Ignorate, fratelli (perché parlo a persone che hanno conoscenza 7<br />

della <strong>le</strong>gge), che la <strong>le</strong>gge ha potere sull’ uomo per tutto il tempo<br />

che egli vive? Infatti una donna sposata è per <strong>le</strong>gge <strong>le</strong>gata al ma- 2<br />

rito finché egli vive, ma se il marito muore, ella è sciolta dalla <strong>le</strong>gge<br />

del marito. Perciò, se mentre vive il marito ella diventa moglie 3<br />

di un altro uomo, sarà chiamata adultera; ma quando il marito

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