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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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1447 Fatti degli Apostoli 27:31—28:6<br />

mare col pretesto di vo<strong>le</strong>r gettare <strong>le</strong> ancore da prua Paolo disse 31<br />

al centurione e ai soldati: Se costoro non restano sulla nave, voi<br />

non potete scampare. Allora i soldati tagliarono <strong>le</strong> funi della scia- 32<br />

luppa e la lasciarono cadere. Nell’ attesa che si facesse giorno, 33<br />

Paolo esortava tutti a prendere cibo, dicendo: Oggi sono quattordici<br />

giorni che state aspettando digiuni senza aver preso nulla. Vi 34<br />

esorto perciò a prendere cibo, poiché questo contribuirà alla vostra<br />

salvezza; poiché neppure un capello del nostro capo perirà. Detto 35<br />

questo, prese del pane e rese grazie a Dio in presenza di tutti poi lo<br />

ruppe e cominciò a mangiare. Tutti allora, fattosi animo, presero 36<br />

anch’ essi del cibo. Or sulla nave noi eravamo duecentosettantasei 37<br />

persone in tutto. Dopo aver mangiato a sazietà, al<strong>le</strong>ggerirono la 38<br />

nave gettando il frumento in mare. Fattosi giorno, non riuscivano 39<br />

a riconoscere la terra, ma notarono una insenatura con la spiaggia<br />

e decisero di spingervi la nave, se potevano. Staccate <strong>le</strong> ancore, <strong>le</strong> 40<br />

lasciarono andare in mare, sciogliendo nello stesso tempo i <strong>le</strong>gami<br />

dei timoni; poi, spiegata la vela maestra al vento, si diressero verso<br />

il lido. Ma, essendo incappati in una secca che aveva il mare da 41<br />

ambo i lati, vi arenarono la nave che rimase con la prua incagliata<br />

e immobi<strong>le</strong>, mentre la poppa si sfasciava per la vio<strong>le</strong>nza del<strong>le</strong> onde.<br />

Or i soldati erano del parere di uccidere i prigionieri, perché nes- 42<br />

suno fuggisse a nuoto. Ma il centurione, vo<strong>le</strong>ndo salvare Paolo, li 43<br />

distolse da quel proposito e comandò a coloro che sapevano nuotare<br />

di gettarsi per primi in mare e di raggiungere la terra; poi gli 44<br />

altri, chi su tavo<strong>le</strong>, chi su rottami della nave; e così avvenne che<br />

tutti poterono mettersi in salvo a terra.<br />

Dopo essere giunti in salvo a terra, seppero allora che quell’ isola 28<br />

si chiamava Malta. Gli abitanti del luogo usarono verso di noi una 2<br />

genti<strong>le</strong>zza non comune, perché accesero un gran fuoco e accolsero<br />

tutti per la pioggia che cadeva e per il freddo. Ora mentre Paolo 3<br />

raccoglieva un gran fascio di rami secchi e li posava sul fuoco, a<br />

motivo del calore ne uscì una vipera e gli si attaccò alla mano.<br />

Quando gli abitanti del luogo videro la serpe che gli pendeva dalla 4<br />

mano, dissero l’ un l’ altro: Quest’ uomo è certamente un omicida<br />

perché, pur essendo scampato dal mare, la giustizia divina non gli<br />

permette di sopravvivere. Ma Paolo, scossa la serpe nel fuoco non 5<br />

ne risentì alcun ma<strong>le</strong>. Or essi si aspettavano di vederlo gonfiare 6<br />

o cadere morto all’ istante; ma dopo aver lungamente aspettato e<br />

vedendo che non gli avveniva nulla di insolito, mutarono parere e

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