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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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27:11—30 Fatti degli Apostoli 1446<br />

11 il carico e per la nave, ma anche per <strong>le</strong> nostre persone. Ma il centurione<br />

aveva maggior fiducia nel pilota e nel capitano della nave<br />

12 che nel<strong>le</strong> cose dette da Paolo. E poiché quel porto non era adatto<br />

per svernare, i più furono del parere di salpare di là per cercare di<br />

arrivare in qualche modo a Fenice, un porto di Creta, esposto al<br />

13 libeccio e al maestra<strong>le</strong>, e passarvi l’ inverno. Quando si <strong>le</strong>vò un<br />

<strong>le</strong>ggero scirocco, pensando di poter attuare il loro intento, <strong>le</strong>varono<br />

14 <strong>le</strong> ancore e si misero a costeggiare Creta. Ma poco dopo, si scate-<br />

15 nò sull’ isola un vento impetuoso, chiamato euroclidone. Siccome<br />

la nave era portata via, non potendo reggere al vento, la lasciammo<br />

16 in sua balìa, e così eravamo portati alla deriva. Passati velocemente<br />

sotto un’ iso<strong>le</strong>tta, chiamata Clauda, riuscimmo a stento a<br />

17 controllare la scialuppa. E, dopo averla tirata a bordo, i marinai<br />

usarono tutti i mezzi per fasciare di sotto la nave con gomene e,<br />

temendo di finire incagliati nella Sirte, calarono <strong>le</strong> ve<strong>le</strong>, lasciandosi<br />

18 così portare alla deriva. Ma, essendo vio<strong>le</strong>ntemente sbattuti dalla<br />

19 tempesta, il giorno seguente incominciarono a gettare il carico. Il<br />

terzo giorno, con <strong>le</strong> loro mani gettarono in mare l’ attrezzatura<br />

20 della nave Poiché non apparivano né so<strong>le</strong> né stel<strong>le</strong> già da molti<br />

giorni, e infuriava su di noi una gran tempesta, si era ormai persa<br />

21 ogni speranza di salvezza. E poiché erano rimasti senza cibo per<br />

molto tempo. Paolo si alzò in mezzo a loro e disse: Uomini, se<br />

mi aveste dato ascolto e non foste partiti da Creta, avreste evitato<br />

22 questo pericolo e questa perdita. Ma ora vi esorto a non perdervi<br />

d’ animo, perché non vi sarà perdita della vita di alcuno di voi,<br />

23 ma solo della nave. Poiché mi è apparso questa notte un angelo<br />

24 di Dio, al qua<strong>le</strong> appartengo e che io servo, dicendo: Paolo, non<br />

temere, tu devi comparire davanti a Cesare; ed ecco. Dio ti ha dato<br />

25 tutti coloro che navigano con te. Perciò, o uomini, state di buon<br />

cuore, perché io ho fede in Dio che avverrà esattamente come mi<br />

26, 27 è stato detto. Ma dovremo finire incagliati su un isola, Quando<br />

era la quattordicesima notte che eravamo portati qua e là nel<br />

mare Adriatico, verso mezzanotte i marinai ebbero l’ impressione<br />

28 di essere vicini a qualche terra. E, calato lo scandaglio, trovarono<br />

venti braccia di profondità; poi, un poco più avanti calarono di<br />

29 nuovo lo scandaglio, e trovarono quindici braccia. Temendo allora<br />

di urtare contro gli scogli, gettarono dalla poppa quattro ancore,<br />

30 aspettando con ansia che si facesse giorno. Ora, siccome i marinai<br />

cercavano di fuggire dalla nave e stavano calando la scialuppa in

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