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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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7:4—23 a’ Romani 1458<br />

muore, ella è liberata da quella <strong>le</strong>gge, per cui non è considerata<br />

4 adultera se diventa moglie di un altro uomo. Così dunque, fratelli<br />

miei, anche voi siete morti alla <strong>le</strong>gge mediante il corpo di Cristo<br />

per appartenere ad un altro, che è risuscitato dai morti, affinché<br />

5 portiamo frutti a Dio. Infatti, mentre eravamo nella carne, <strong>le</strong><br />

passioni peccaminose che erano mosse dalla <strong>le</strong>gge operavano nel<strong>le</strong><br />

6 nostre membra, portando frutti per la morte, ma ora siamo stati<br />

sciolti dalla <strong>le</strong>gge, essendo morti a ciò che ci teneva soggetti, per cui<br />

serviamo in novità di spirito e non il vecchio sistema della <strong>le</strong>ttera.<br />

7 Che diremo dunque? Che la <strong>le</strong>gge è peccato? Così non sia; anzi io<br />

non avrei conosciuto il peccato, se non mediante la <strong>le</strong>gge; infatti io<br />

non avrei conosciuta la concupiscenza, se la <strong>le</strong>gge non avesse detto:<br />

8 Non concupire. Il peccato invece, presa occasione da questo co-<br />

9 mandamento, ha prodotto in me ogni concupiscenza, perché senza<br />

la <strong>le</strong>gge, il peccato è morto. Ci fu un tempo in cui io vivevo senza<br />

la <strong>le</strong>gge, ma essendo venuto il comandamento, il peccato prese vita<br />

10 ed io morii, e trovai che proprio il comandamento, che è in fun-<br />

11 zione della vita, mi era motivo di morte. Infatti il peccato, colta<br />

l’ occasione per mezzo del comandamento, mi ingannò e mediante<br />

12 quello mi uccise. Così, la <strong>le</strong>gge è certamente santa, e il comanda-<br />

13 mento santo, giusto e buono. Ciò che è buono è dunque diventato<br />

morte per me? Così non sia; anzi il peccato mi è diventato morte,<br />

affinché appaia che il peccato produce in me la morte per mezzo<br />

di ciò che è buono, affinché il peccato divenisse estremamente pec-<br />

14 caminoso per mezzo del comandamento, Infatti noi sappiamo che<br />

la <strong>le</strong>gge è spiritua<strong>le</strong>, ma io sono carna<strong>le</strong>, venduto come schiavo al<br />

15 peccato. Giacché non capisco quel che faccio, perché non faccio<br />

16 quello che vorrei, ma faccio quello che odio. Ora, se faccio ciò che<br />

17 non voglio, io riconosco che la <strong>le</strong>gge è buona. Quindi non sono<br />

18 più io ad agire, ma è il peccato che abita in me. Infatti io so che<br />

in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si<br />

trova in me la volontà di fare il bene, ma io non trovo il modo di<br />

19 compierlo. Infatti il bene che io voglio, non lo faccio; ma il ma<strong>le</strong><br />

20 che non voglio, quello faccio. Ora, se faccio ciò che non voglio, non<br />

21 sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. Io scopro<br />

dunque questa <strong>le</strong>gge: che vo<strong>le</strong>ndo fare il bene, in me è presente<br />

22 il ma<strong>le</strong>. Infatti io mi di<strong>le</strong>tto nella <strong>le</strong>gge di Dio secondo l’ uomo<br />

23 interiore, ma vedo un’ altra <strong>le</strong>gge nel<strong>le</strong> mie membra, che combatte<br />

contro la <strong>le</strong>gge della mia mente e che mi rende schiavo della <strong>le</strong>gge

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