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La Sacra Bibbia (Giovanni Diodati) - Un poisson dans le net

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24:4—25:4 Giobbe 738<br />

via l’ asino degli orfani e prendono in pegno il bue della vedova:<br />

4 spingono fuori strada i bisognosi, così tutti i poveri del paese sono<br />

5 costretti a nascondersi. Eccoli, come onagri nel deserto escono al<br />

loro lavoro di buon mattino in cerca di cibo; il deserto fornisce cibo<br />

6 per loro e per i loro figli. Raccolgono il loro foraggio nei campi e<br />

7 racimolano nella vigna dell’ empio Passano la notte nudi, senza<br />

8 vestiti, e non hanno di che coprirsi dal freddo. Bagnati dagli acquazzoni<br />

dei monti, per mancanza di riparo si stringono al<strong>le</strong> rocce.<br />

9 Altri strappano dalla mammella l’ orfano e prendono pegni dai po-<br />

10 veri. Costringono il povero ad andare senza vestiti e portano via<br />

11 i covoni dell’ affamato. Fanno l’ olio fra <strong>le</strong> mura degli empi, pi-<br />

12 giano l’ uva nei torchi, ma hanno sete. Il gemito dei morenti sa<strong>le</strong><br />

dalla città; l’ anima dei feriti implora aiuto, ma Dio non presta<br />

13 attenzione al ma<strong>le</strong> loro fatto. Altri si ribellano alla luce, non co-<br />

14 noscono <strong>le</strong> sue vie e non rimangono nei suoi sentieri. L’ assassino<br />

si alza sul far del giorno, per uccidere il povero e il bisognoso; nella<br />

15 notte invece fa come il ladro. L’ occhio dell’ adultero aspetta il<br />

crepuscolo, pensando: Nessuno mi vedrà e si mette un velo sulla<br />

16 faccia. Di notte pe<strong>net</strong>rano nel<strong>le</strong> case; di giorno se ne stanno rin-<br />

17 chiusi; non conoscono la luce. Il mattino è per loro come ombra<br />

di morte, perché essi conoscono bene i terrori dell’ ombra di morte.<br />

18 Passano velocemente sulla superficie del<strong>le</strong> acque, la loro porzione<br />

è ma<strong>le</strong>detta sulla terra, e nessuno entrerebbe più nel<strong>le</strong> loro vigne.<br />

19 Come la siccità e il calore consumano <strong>le</strong> acque della neve, così fa<br />

20 lo Sceol con chi ha peccato. Il grembo materno lo dimentica, i<br />

vermi ne mangiano con gusto e non sarà più ricordato; il malvagio<br />

21 sarà troncato come un albero. Egli divorava la steri<strong>le</strong> che non ha<br />

22 figli e non faceva alcun bene alla vedova! Ma Dio con la sua forza<br />

trascina via i potenti e, anche se sorgono di nuovo, nessuno può<br />

23 essere sicuro della vita. Dà loro sicurezza, ed essi fanno affida-<br />

24 mento su di essa; tuttavia i suoi occhi osservano <strong>le</strong> loro vie. Sono<br />

innalzati per breve tempo, ma poi non sono più; sono abbattuti e<br />

sono portati via come tutti gli altri; sono falciati come <strong>le</strong> teste del<strong>le</strong><br />

25 spighe di grano. Se così non è, chi potrà smentirmi e annullare il<br />

valore del<strong>le</strong> mie paro<strong>le</strong>?.<br />

25, 2 Allora Bildad di Shuah rispose e disse: A lui appartiene il<br />

dominio e il terrore: egli produce la pace nei suoi luoghi altissimi<br />

3 Si possono forse contare <strong>le</strong> sue schiere? E sopra chi non sorge la<br />

4 sua luce? Come può dunque l’ uomo essere giusto davanti a Dio,

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