MODELLI DI APPRENDIStAtO IN EUROPA: FRANCIA ... - Indire
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menti della lingua olandese, della matematica e dell’educazione civica (cittadinanza<br />
attiva). A partire dal 2010 le ultime due discipline, insieme alla lingua straniera (prevalentemente<br />
la lingua inglese), sono diventate obbligatorie.<br />
L’ammontare delle ore da dedicare ad ogni materia viene stabilito dai centri di formazione<br />
nel rispetto dei livelli minimi previsti nei dossier della qualifiche.<br />
Nei percorsi formativi in apprendistato si prevede mediamente una frequenza di una<br />
giornata alla settimana per la formazione d’aula e quattro giornate di permanenza in<br />
impresa, per una durata complessiva di 38 settimane all’anno. Nel monte ore complessivo<br />
dell’attività d’aula è compreso il tempo da dedicare allo studio, alle visita a realtà aziendali,<br />
agli incontri con esperti e alle prove di esame. L’impegno orario, comunque, può<br />
variare in base ad esigenze legate all’attività lavorativa relativa al profilo professionale.<br />
La maggioranza del corpo docente ha un rapporto di lavoro stabile con gli istituti e<br />
viene coinvolto attivamente anche nella parte organizzativa delle attività oltre che nella<br />
definizione dei contenuti formativi. L’impegno previsto per un insegnante è di 44 ore<br />
settimanali di cui 27 dedicate all’insegnamento. È possibile che, per alcune discipline,<br />
si faccia ricorso anche ad esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro.<br />
I centri di formazione mantengono stretti contatti con le aziende al fine di offrire il<br />
meglio agli studenti per raggiungere gli obiettivi. I centri di formazione più grandi<br />
hanno un ufficio di coordinamento che si occupa di organizzare incontri informativi<br />
con gli imprenditori e di monitorare l’apprendimento in azienda; nei centri minori è<br />
obbligatoria la presenza almeno di un coordinatore a supporto dell’apprendimento in<br />
azienda e in alcuni casi, per una scelta di economicità, sono gli stessi docenti a ricoprire<br />
anche il ruolo di tutor formativo.<br />
È compito dei centri di formazione predisporre e somministrare prove di valutazione<br />
intermedie e finali. Fino al 2010 i centri di formazione avevano piena autonomia nello<br />
stabilire un proprio sistema di valutazione, fatta eccezione per la lingua olandese per<br />
la quale sono presenti prove nazionali di valutazione in esito. A partire dal mese di<br />
gennaio 2011, però, è obbligatorio utilizzare gli standard elaborati a livello nazionale<br />
anche per la lingua inglese, mentre per le restanti discipline le prove sono in corso di<br />
elaborazione. Si ipotizza inoltre la predisposizione di prove standard nazionali per le<br />
discipline professionalizzanti.<br />
Come accennato in precedenza, i ROCs ricevono finanziamenti pubblici principalmente<br />
in base ai livelli di efficacia formativa raggiunti; pertanto è necessario che essi si adoperino<br />
per raggiungere i migliori risultati possibili in termini di esito e di miglioramento<br />
della qualità dei propri corsi di formazione professionale. È compito, quindi, dei ROCs<br />
organizzare e implementare un sistema di assicurazione della qualità, e darne evidenza<br />
attraverso un rapporto sulle attività ed i risultati.<br />
Le attività svolte dai ROCs sono monitorate e valutate dall’Ispettorato, solitamente una<br />
o due volte l’anno. Le ispezioni vengono condotte con accuratezza e rigidità su tutte le<br />
attività ed i processi che vengono realizzati all’interno dei centri di formazione. Nel caso<br />
5 Il processo di formazione degli apprendisti<br />
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