Untitled - only fantasy

«Le altre attività comprendono anche la conversazione. Forse
dovrei lasciar perdere le regole e prendere la mia spada.» Si chinò
fino a quando i loro nasi si sfiorarono e i respiri si mischiarono.
«Devo farlo subito?»
Julia scosse la testa livida e batté le palpebre diverse volte, come se
non riuscisse a credere a quello che stava accadendo. «Hai ragione,
Tristan, ma sarebbe stato scortese andarmene senza parlare con
Peter.»
«Ti perdonerò appena gli spiegherai che non sono tuo fratello.»
«Non chiedermi una cosa simile. Ti prego.»
«Te l'ho già chiesta, quindi lo farai.» La belva dentro di lui era
emersa ed esigeva soddisfazione. Non gli importava che Peter il
Deboluccio si fosse già rifugiato in casa sua.
«Non posso dirgli chi sei veramente» insistette lei sempre più
agitata. «Potrebbe concludere che sei il mio...»
«Amante?» finì Tristan per lei. La fissò risoluto. «Se non vuoi
spiegargli chi sono, almeno digli che non puoi rivederlo fino a
quando non avrai completato le tue lezioni.»
«Penserà che sia una scusa e si convincerà di non piacermi. Non
posso ferire i suoi sentimenti in questo modo. Peter è un uomo
gentile e amabile e non se lo merita.»
«Mentre sei pronta a ferire i miei?»
Julia distolse lo sguardo con aria colpevole. «Dubito che una donna
potrà mai ferirti» borbottò dopo un lungo sospiro di resa. «Torna in
casa, Tristan. Per favore.»
Lui rimase immobile.
«Ho detto di tornare in casa. Subito!»
Tristan la fissò torvo, in attesa che facesse o dicesse qualcosa a
dimostrazione che non era senza cuore come sembrava, che non
assomigliava a tutte le altre guan ren. Si rivelò una speranza vana.
«Vivo con te e a partire da stanotte dormirò nel tuo letto» stabilì
con calma e determinazione. «Diventerò il tuo amante, Julia, e farò
in modo che tu non pensi mai più a lui. » Poi girò sui tacchi e obbedì