Untitled - only fantasy

scade tra tre mesi» elencò lei. «Vuoi sapere qualcos'altro?»
«Per ora è sufficiente» concesse Tristan. Era comunque deciso a
sorvegliare quell'uomo, per accertarsi che Julia fosse davvero al
sicuro.
«Il problema è sul retro. Se vuole seguirmi...»
Tristan si accodò e nascose a fatica un sorriso vedendola arrossire
al momento di entrare in bagno. Le scarpe erano sparse sul
pavimento e lei le infilò in fretta.
«Qual è esattamente il problema?» chiese Morgan.
Julia glielo spiegò. «Pensa di riuscire a risolverlo?»
«Ne sono sicuro.» L'uomo si mise al lavoro. Chiacchierò per tutto il
tempo in tono amichevole, facendole domande sulla sua vita,
chiedendole se era felice e toccando argomenti personali che non lo
riguardavano.
Tristan era irritato da quel palese interesse per la sua donna e
soprattutto dal fatto che l'uomo si stava rivelando capace di risolvere
il problema che preoccupava tanto Julia, quando lui aveva fallito
miseramente. Quel maledetto idraulico era diventato un eroe ai suoi
occhi: come promesso, aveva aggiustato le tubature difettose e
sistemato lo sciacquone.
Anche una volta concluso il lavoro, Morgan continuò a sorridere,
ridacchiare e parlare di persone e posti che Tristan non conosceva.
La cosa non gli piaceva affatto e dovette soffocare l'impulso di
sbattergli con violenza la faccia sul pavimento di piastrelle del
bagno. Vediamo se sorridi ancora, con i denti ridotti in polvere.
Julia aveva superato l'imbarazzo iniziale e ora pareva a suo agio,
ben diversa dalla donna timida, nervosa e insicura che Tristan aveva
conosciuto all'inizio. Era felice di quel cambiamento, ma non
apprezzava l'idea che fosse così disinvolta con un altro uomo.
Quando Morgan se ne andò, ormai Tristan ribolliva di collera.
Non era geloso, ma Julia gli apparteneva e lui non intendeva
permettere a nessun altro di invadergli il territorio.
Julia lo rabbonì in fretta. Una volta uscito l'ultimo cliente, gli gettò
le braccia al collo di slancio, lo attirò a sé e gli elencò in un sussurro