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Untitled - only fantasy

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dichiarò, mostrandogli una piccola camera da letto.<br />

Tristan si guardò intorno: un mobiletto di sequoia, un tavolino da<br />

toilette con lo specchio, impalpabili tende color vino rosso e cuscini<br />

turchesi. «Che animale è quello?» chiese, indicando una bestia di<br />

alabastro da cui spuntavano foglie verdi.<br />

«È una statuina che rappresenta un elefante.»<br />

«E quello?» Scuro in volto, timoroso della risposta, indicò una<br />

piccola struttura simile a una scatola.<br />

«Il tuo letto.»<br />

Proprio come sospettava. «Un bambino non ci starebbe mai e<br />

tanto meno due persone.»<br />

«Il letto è abbastanza grande per una e tu ci dormirai da solo.»<br />

Julia cominciò a mordicchiarsi la bocca, un gesto che Tristan amava<br />

e odiava allo stesso tempo. Le labbra erano spettacolari, così<br />

morbide, rosee e carnose. Erano del tipo che spingeva un uomo a<br />

combattere mille battaglie, pur di baciarle. La prossima volta che<br />

avesse fatto quel gesto, lui avrebbe lenito il dolore nell'unico modo<br />

che conosceva, con la lingua. Lo giurava su Elliea. «Non dormirò da<br />

solo. Dormirò con te» replicò.<br />

Lei si guardò intorno come un animale in trappola che cerca di<br />

fuggire. «Mi pareva che ormai fosse chiaro dove avrebbe dormito<br />

ognuno di noi.»<br />

«Non voglio darti piacere in un letto così piccolo. Dobbiamo<br />

trovarne uno più grande, visto che penso di procurarti un orgasmo<br />

dietro l'altro.»<br />

«Orgasmo?» ansimò lei con voce strozzata. «Uno dopo l'altro?»<br />

Ripeté quel suono strozzato.<br />

L'aveva spaventata così tanto che rischiava di soffocare?<br />

Preoccupato, Tristan le diede una pacca tra le scapole, poi un'altra.<br />

«Sto... bene... grazie. Smettila!» proruppe lei tra un colpo e l'altro.<br />

Lui obbedì, ma le mani rimasero sulla sua schiena. «Non ti sei fatta<br />

niente?»<br />

Lei si inarcò e si stirò tutta. «A parte qualche osso rotto, sono a

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