Untitled - only fantasy

Ora però non era più così: Julia lo aveva cambiato. Tristan non
poteva più negare la tenerezza che provava per lei, non poteva
negare che voleva un posto nella sua vita, come suo amante, non
come semplice istruttore.
Lei gli lanciò una rapida occhiata, ignara del tumulto di emozioni
che lo scuoteva. «Hai fame?» chiese.
«Sì.» Aveva fame di lei, del suo corpo nudo e fremente sotto il
proprio. Forse avrebbe sempre provato quel bisogno; nel futuro
immediato non vedeva prospettive di soddisfarlo.
«Spero che gli hamburger ti piacciano.»
Lui si limitò a un grugnito.
Julia entrò nel parcheggio di un piccolo edificio rosso e giallo,
portò la macchina su un lato e parlò dentro un aggeggio quadrato.
Pochi minuti dopo si rimisero in viaggio e giunsero a casa.
Una piccola macchina rossa era parcheggiata lungo il marciapiede.
Tristan si guardò intorno e scorse una donna seduta sotto il portico,
fresca e carina come un mazzo di fiori primaverili e dai lunghi capelli
scuri che ricadevano sulle spalle e la schiena. Non riusciva a
distinguere il colore degli occhi, ma i tratti gli ricordavano Julia, la
quale scese e corse con le braccia aperte.
«Faith!»
Lui smontò con calma e osservò la scena.
«Ti cerco da giorni. Cominciavo a temere che ti avessero rapita gli
alieni» dichiarò la donna alta e snella, quando si fu sciolta
dall'esuberante abbraccio.
«Più o meno.» Julia lanciò una rapida occhiata a Tristan, rimasto
vicino all'auto.
«Ti ho chiamata anche al negozio, ma niente da fare nemmeno lì.»
Un'ombra di preoccupazione le incupì lo sguardo. «Cosa sta
succedendo?» chiese, prendendole le mani.
«Niente di grave. I miei telefoni sono fuori uso.» Lanciò un altro
sguardo a Tristan.
«Compratene uno nuovo. Non voglio più preoccuparmi così. In