Untitled - only fantasy

occhi e lo chiamò con voce tremante. Allungò una mano, ma lui si
sottrasse al suo tocco. «Non essere arrabbiato con me, ti prego. Non
posso riuscirci senza il tuo aiuto.»
Temeva che, furioso com'era, cambiasse idea e si rifiutasse di
aiutarla, era chiaro, eppure Romulis la desiderava ancora. Strinse i
pugni. «Arrabbiato?» chiese con calma ingannevole. «Le mie
emozioni non contano. Ti ho dato la mia parola e ti aiuterò.»
«Devi capire. Lui è...»
«Silenzio.»
Zirra obbedì.
«Devo togliermi il tuo sapore dalla bocca» annunciò. Poi si girò e si
avviò a grandi passi verso la porta. «Ma tornerò, non dubitarne.»
Romulis tornò da lei solo quando i quattro soli erano già spariti
dietro l'orizzonte e a quel punto Zirra aveva ripreso il controllo delle
sue emozioni. Non gli avrebbe permesso di coglierla di nuovo di
sorpresa. Baciarlo era stato un diversivo piacevole ed eccitante e le
aveva confermato il suo potere, ma il principe era una forza
incontrollabile, voleva dominare tutto ciò che incontrava, e lei non
si sarebbe lasciata conquistare.
Se mai sarebbe stata lei a farlo.
Se solo avesse potuto riacquistare da sola i suoi poteri... E invece,
una volta rimasta sola, aveva perso la fragile presa su di essi.
La stoffa bianca e impalpabile che riparava l'entrata della sua
stanza frusciò.
La sacerdotessa e il principe erano di nuovo insieme. Una lieve
brezza marina entrava dalle finestre, sollevando l'orlo della sua veste
intorno alle caviglie e facendola rabbrividire. Quella reazione non
aveva nulla a che fare con lui, si disse.
«Facciamola finita» disse Romulis. Il tono era privo di emozioni,
quasi annoiato.
Zirra non si scusò per aver invocato il nome di Tristan mentre lui la
baciava. Non le importava, se anche il suo orgoglio maschile era