Untitled - only fantasy

delicate con lei.
«Fingi per un attimo che tu stia cercando di sedurmi» le ordinò.
Lo stomaco si annodò e la lingua divenne così enorme da impedire
qualsiasi discorso, erotico o no. Julia deglutì. «Non so se...»
«Faremo le cose a modo mio.»
«A modo tuo» ripeté con un filo di voce. Non osava spiegargli che
le sue parole suscitavano in lei un primitivo desiderio per il frutto
proibito: aveva voglia di obbedirgli e di sedurlo. Non voleva
aggiungere che l'aria intorno era diventata all'improvviso torrida e
carica di eccitazione, che si sentiva calda e bagnata tra le cosce e
immaginava la loro unione, con gli occhi di Tristan che assumevano
una sfumatura viola mentre lei lo cavalcava.
«Smettila subito!» abbaiò il guerriero all'improvviso.
Sorpresa dalla sua espressione feroce, Julia tornò di colpo alla
realtà. «Cos'ho fatto?» chiese spaesata.
«Hai assunto un'espressione erotica, una cosa proibita in mia
presenza.»
«Mi dispiace» mormorò. In quel momento era fin troppo
consapevole dei capezzoli turgidi, del bisogno che le correva per le
vene e della sensazione che la pelle le stesse stretta. Irritata, gli
mostrò la lingua in un gesto infantile e impetuoso.
«Attenta, piccolo drago, o potrei accogliere il tuo invito e succhiarti
la lingua attirandola nella mia bocca.» Con gli occhi ardenti, si batté
un dito sul mento. «Allora, volevi sedurmi sì o no?»
Julia scacciò un moto di desiderio puro. «Sì.» «Ammettere il tuo
desiderio è il primo passo.» Annuì con un sorriso d'approvazione.
«E il secondo?»
«Pensare alle parole che stimolano il desiderio sessuale,
tipo membro, seno, rapimento ed estasi.»
Ondate di rapimento ed estasi la investirono, insieme a immagini
delle mani di Tristan sul seno e delle proprie sul suo membro. A quel
punto respirare era una vera impresa. «E cosa devo fare con queste
parole?» chiese.