Untitled - only fantasy

non significava niente, no?»
«L'hai detto.»
Il suo sguardo si addolcì. «Ora sei di nuovo mio.»
«Così pare.»
«Vieni qui e dammi il benvenuto con un bacio.»
Lui obbedì, odiando ogni passo che lo portava più vicino. Odiava
il suo sapore, il suo odore, la pressione della bocca e il graffio dei
denti, ma fu costretto a sentirli quando lei gli prese il viso tra le mani
e lo obbligò a chinare la testa.
Delusa dalla sua risposta, lei si tirò indietro e lo fissò con gli occhi
ridotti a due fessure. «Anche a costo di ucciderti ti farò dimenticare
quella donna» promise.
Anche Tristan indietreggiò e incrociò le braccia sul petto. Era
pronto a prendere in mano il proprio destino. «Prima devo dirti una
cosa» annunciò.
Zirra gli scostò la maglietta con un gesto impaziente, scoprendogli
il petto per potergli leccare i capezzoli. «Che cosa, schiavo?»
Lui si costrinse a gemere per un piacere che non provava, così lei
sgranò gli occhi speranzosa. «Io amo...» cominciò.
«Su, dimmelo» lo incitò lei, graffiandogli il petto con le unghie. «È
una vita che aspetto di sentire queste parole.»
«Io... amo... Julia.»
Tre parole che un tempo gli pareva impossibile pronunciare. Tre
semplici parole che all'improvviso erano più reali e cariche di
emozione di qualsiasi cosa avesse mai detto. Trasse un respiro e sentì
il cuore gonfiarsi per la forza dell'amore che aveva appena
dichiarato.
Amava Julia. Lei lo rendeva forte, non debole. Non voleva
possederlo, solo ricambiare il suo amore. «Amo Julia» ripeté.
L'incantesimo che lo aveva imprigionato tanto a lungo si spezzò.
L'aria intorno a lui vorticò con una forza che lo sbatté contro la
parete alle sue spalle. Sentì legami invisibili sparire dai polsi e dal
collo e ogni docile accettazione sollevarsi dalle sue spalle, come un