Untitled - only fantasy

tagliò corto.
«Sì, invece» intervenne Julia. «Mi sto rifacendo il guardaroba e ho
bisogno di tutto l'aiuto possibile.»
«Eccellente.» Ancora affascinato dalla fantastica virilità di Tristan,
Gary la degnò appena di un'occhiata. Sei ancora qui?, pareva
chiederle. Julia non poteva biasimarlo: ogni volta che Tristan si
avvicinava lei rischiava di trovarsi in quella situazione. «Temo di non
aver afferrato il suo nome, bellezza» disse Gary.
«Non l'ho detto.» Tristan afferrò la mano tesa del commesso, la
studiò e la lasciò ricadere.
«Non posso proprio fare niente per lei? Sicuro?»
«Sicurissimo.»
Julia dubitava che Tristan si rendesse conto che quello era un
approccio sessuale e non voleva essere lei a spiegarglielo. Doveva
tenere a freno la bramosia di Gary prima che la situazione
degenerasse, portando morte e disastri. «Le dispiacerebbe aiutarmi a
portare tutti questi vestiti nel camerino di prova?» chiese. Le braccia
cedettero e gli eleganti indumenti caddero a terra. «Lo apprezzerei
molto.»
Lui si degnò finalmente di dedicarle la sua attenzione. «Sarò lieto di
aiutarla, cara.» Fece schioccare le dita con atteggiamento autoritario
e una commessa volò al suo fianco. «Porta tutta questa roba al
camerino numero quattro.»
La graziosa ragazza ubbidì e si allontanò camminando lentamente.
«Un momento!» la richiamò Gary, poi tolse dalla pila una gonna di
maglia bianca. «A meno che non voglia apparire sciatta, meglio
eliminare questo capo» dichiarò, fissando Julia con aria disgustata. «Il
suo corpo ha bisogno di qualcosa che lo allunghi... tacchi a spillo,
body neri elasticizzati, top grigio scuro. Lei è una taglia...» Le cinse la
vita con le mani per valutarla. «... 44, direi. Giusto?»
Con una rapidità e una grazia in contrasto con la sua mole
imponente, Tristan inchiodò il commesso al muro, tenendolo così in
alto che i piedi del poveretto oscillavano senza toccare terra. Aveva
l'aria di un killer freddo e spietato, mentre una luce feroce gli