Untitled - only fantasy

dall'elastico della coda di cavallo, danzando intorno alle tempie. «Se
fossi disinvolta e sfrontata saprei cosa fare e cosa dire, no? Avrei un
sacco di appuntamenti, invece di passare le sere a casa da sola.» Batté
il piede per terra stizzita. «Sono timida» ribadì.
Julia lo eccitava e gli faceva scorrere il sangue più veloce nelle
vene, eppure era convinta di aver bisogno d'aiuto per conquistare un
uomo. Incredibile. «Con me te la sei cavata bene» borbottò.
«Tu sei diverso.»
«Non sono diverso da qualsiasi altro uomo.»
«Sì, invece. Non so come spiegartelo, ma è così» insistette.
Tristan non voleva risposte evasive come quella, ma l'espressione
risoluta di Julia diceva con chiarezza che non avrebbe ottenuto tanto
presto ciò che cercava. Meglio cambiare approccio, decise. «Peter il
Deboluccio ha mai cercato di conquistarti?»
Lei sollevò un po' il mento. «No.»
«Hai accennato all'amore. Dunque lo ami?»
«Non sono affari tuoi» sbottò mordicchiandosi il labbro inferiore e
stringendo forte il bordo del bancone con le dita.
«Sì che lo sono, se vuoi che ti aiuti.»
«E va bene, ti risponderò: non lo amo ancora, ma è perfetto per
me. Ci assomigliamo sotto molti aspetti e con il tempo lo amerò, ne
sono sicura.» Prima di qualsiasi replica, gli lanciò uno sguardo
implorante. «Ho bisogno del tuo aiuto. Ti prego.»
Lui digrignò i denti irritato. Lei era proprio come le altre, sempre
pronte ad anteporre la loro volontà alla sua, rifletté amaro. Non
poteva cambiare le circostanze, non poteva fare altro che ubbidire.
«Farò quello che mi chiedi, naturalmente» rispose rigido e formale.
Lei scosse piano la testa. «Ti lascio la scelta. Non voglio costringerti.
Se deciderai di aiutarmi sarà perché lo vorrai, non perché sei il mio
schiavo.»
Tristan la fissò scioccato e incredulo. «Mi stai dando il diritto di
dirti di no?»
«Sì.»