Untitled - only fantasy

colazione» mormorò lei con un risolino soddisfatto.
«Neanch'io» concordò lui. Ogni momento passato con quella
donna gli offriva una nuova esperienza. «Ogni pasto ormai verrà
paragonato alle nostre abbuffate di carnalità.»
«Dovremmo fare la doccia. Siamo pieni di marmellata.» Passò le
dita sull'ombelico.
«Prima...» Con improvvisa serietà, Tristan la distese sulla schiena e
la imprigionò sotto di sé, tenendole le mani sopra la testa. «... voglio
farti una domanda.»
Quella nuova posizione portò la crescente erezione nel suo punto
preferito. A giudicare dalla luce ardente negli occhi, Julia non era
meno eccitata di lui.
«Chiedimi pure quello che vuoi.»
«Cosa provi per me?»
Lei si raffreddò e distolse lo sguardo, rigida. «Tengo molto a te»
rispose infine, esitante e cauta. «Lo sai.»
«Sì, lo so.» Ma lui voleva di più: non poteva darle una
dichiarazione d'amore, ma voleva sentirne una da lei. Forse era
egoista da parte sua, però non esercitava alcun controllo su quel
bisogno. Le leccò la clavicola. «Anch'io tengo a te.»
«Io... grazie.»
«Mi ami?»
«E tu mi ami?»
Tristan avrebbe voluto rispondere, poi decise di mostrarle ciò che
provava con il corpo. Le dita si mossero tra le sue gambe e
accarezzarono i riccioli umidi. «Per me sei la perfezione» dichiarò.
«Anche tu» sussurrò lei.
La baciò dappertutto e Julia si dimenò e gridò. Quando finalmente
la penetrò gemettero entrambi. Tristan si prese tutto il tempo per
amarla e si concesse la liberazione tanto attesa soltanto dopo averla
portata due volte al culmine del piacere. Quando smise di tremare,
ricadde sulla schiena e fissò il soffitto, tenendola vicina.
«Io... voglio ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me» disse.