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Untitled - only fantasy

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Poco dopo Romulis entrò a grandi passi nella sua stanza. Era<br />

accigliato, il torso nudo era coperto di sudore e di minuscoli cristalli<br />

bianchi e i muscoli possenti erano cosparsi di cicatrici.<br />

Era un guerriero selvaggio e pericoloso, reso ancora più potente<br />

dalla magia che palpitava intorno a lui, letale come un'arma. Si<br />

fermò davanti al letto e la fissò. La sua mole scura e imponente<br />

contrastava con le pareti e i mobili bianchi. I suoi lineamenti erano<br />

marcati e i capelli neri gli ricadevano sulle spalle, incorniciando gli<br />

occhi dorati e gli zigomi affilati.<br />

Aveva cercato più volte di attirarla nel suo letto e Zirra lo aveva<br />

sempre respinto con forza, mandandolo via frustrato. Non voleva<br />

avere niente a che fare con i maschi Druinn: erano troppo volubili e<br />

incontrollabili, pronti in un attimo a maledire o lanciare benedizioni.<br />

Lei adorava sentirsi potente, ma non accoglieva volentieri il potere<br />

altrui. La facilità con cui Percen l'aveva spogliata delle sue capacità<br />

magiche dimostrava che la riluttanza a prendersi per amante un<br />

Druinn era giustificata.<br />

Romulis conosceva i suoi sentimenti, eppure la desiderava lo<br />

stesso. L'avrebbe sempre desiderata, lo si capiva dal suo sguardo<br />

ardente. Forse si disprezzava per quella debolezza, ma non riusciva a<br />

liberarsene. La sua presenza là ne era la prova.<br />

«Cosa vuoi questa volta, Zirra?»<br />

Lei mise il broncio. «Tuo padre mi ha rubato le capacità magiche e<br />

ha mandato il mio schiavo in un altro mondo.»<br />

«Lo so.» Appoggiò la mano a una colonna di alabastro alle sue<br />

spalle. «Lo sa tutto il palazzo e nessuno se ne cura.»<br />

Zirra si costrinse a restare impassibile. «Se mi riportassi Tristan te ne<br />

sarei molto grata.» Lo guardò adagiata in una posa seducente sulle<br />

pellicce e passò la punta delle dita sui fianchi.<br />

«È questa l'unica ragione per cui mi hai chiamato? Se è così, me ne<br />

vado subito.» Si voltò, avviandosi verso l'uscita.<br />

«Aspetta! Ti prego» lo richiamò lei.<br />

Romulis si voltò a guardarla, le labbra atteggiate a un ghigno<br />

insolente. «Hai qualcosa da aggiungere?»

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