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Untitled - only fantasy

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In cucina i raggi del sole entravano dalla grande finestra,<br />

immergendo la stanza in un alone caldo e allegro.<br />

Julia prese un muffin ai mirtilli e glielo porse come se fosse un<br />

tesoro. «Ecco qua...» Le parole le morirono in gola: un raggio di sole<br />

gli illuminava i capelli e creava un'aureola brillante intorno al suo<br />

viso. Sembrava Ercole tornato in vita, solo che era più... Tutto in lui<br />

era più grande.<br />

Maledizione, perché doveva essere così stupendo?<br />

«Grazie» disse lui, accettando il dolcetto.<br />

Julia si girò con un sospiro verso il bancone e diede inizio al suo<br />

rituale mattutino. Riempire d'acqua la caffettiera, sistemare il filtro...<br />

«Siediti» le ordinò Tristan. Mise da parte il muffin e le prese di<br />

mano il barattolo del caffè, un'azione che nessun altro aveva mai<br />

osato compiere. La punta delle sue dita le sfiorò il palmo e scintille<br />

di elettricità le risalirono lungo il braccio. «Me ne occupo io.»<br />

Lei deglutì, si tirò indietro e lo fissò dubbiosa. «Sai fare il caffè?»<br />

Lui la guardò divertito. «La conoscenza che ho acquisito su altri<br />

pianeti supera di molto quella dell'America.»<br />

«Ma risale a molto tempo fa!» obiettò lei.<br />

«È sufficiente.»<br />

«Dunque sai cosa fare?»<br />

«Ho viaggiato attraverso le ere, piccolo drago» le ricordò. «Sono in<br />

grado di preparare una bevanda del mattino.»<br />

E va bene. Julia non aggiunse altro e si lasciò cadere sullo sgabello<br />

dietro il bancone. Quella nuova posizione le assicurava un'ottima<br />

vista: accavallando e riaprendo le gambe, osservò i muscoli dello<br />

stomaco di Tristan tendersi a ogni mossa e i capezzoli indurirsi<br />

all'aria fresca del primo mattino. Poi lo guardò camminare a piedi<br />

nudi sulle mattonelle e fermarsi davanti al rubinetto, rivelando la<br />

schiena nuda.<br />

Si lasciò sfuggire un grido soffocato, poi simulò un colpo di tosse<br />

per coprirlo. Per fortuna lui non parve notarlo e lei poté studiare la<br />

sua schiena in dettaglio: era tutta solcata da cicatrici spesse e

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