Untitled - only fantasy

donne con cui era stato.
Non era speciale.
Deciso a dimostrare a se stesso di poterla prendere e restare
distaccato, le tempestò di baci la mascella, il collo e la clavicola,
mantenendo però una patina di freddezza. Julia non era niente, si
ripeté. Solo un'altra guan ren.
«Ora ti toglierò i vestiti, nixa» annunciò.
«Sì, io...» Lei si interruppe: c'era qualcosa di sbagliato, di diverso.
Ora Tristan era freddo, rude e del tutto indifferente.
Si distaccò dal fuoco sensuale che la divorava e riacquistò pian
piano il buon senso. Non poteva più ignorare alcuni particolari
rivelatori: Tristan non respirava con affanno, non si dimenava
fremente e senza fiato come lei, anzi si muoveva con spassionata
abilità.
La sua espressione era impassibile, gli occhi privi di emozione, le
labbra dure e salde. Non sembrava un amante appassionato, ma uno
schiavo che eseguiva con distacco gli ordini della padrona. In realtà
non la desiderava; stava solo recitando una parte. Si sentì contrarre
lo stomaco per la nausea e l'imbarazzo.
Tristan cominciò a sfilarle la blusa dalla testa con movimenti calmi
e sicuri.
«No.» Si tirò indietro di scatto. Voleva allontanarsi da lui e dalla
forza magnetica di quel corpo sensuale.
Sono un'idiota.
Perché non l'aveva respinto appena aveva cominciato a toccarla?
In fondo conosceva già la risposta: quando Tristan l'aveva tastata in
cerca di ferite o fratture, ogni sua fantasia si era all'improvviso
trasformata in realtà. Sensazioni intense, rude virilità, desiderio
totale.
Desiderava ancora le sue carezze e il suo sapore. Lui le aveva
passato la lingua sulle labbra e palpato il seno e lei si era sentita
trafiggere come se fosse stata colpita da un fulmine. Il desiderio si era
acceso nel suo ventre e tra le gambe e i capezzoli si erano inturgiditi.
Per la prima volta in vita sua Julia aveva provato un desiderio