Untitled - only fantasy

quando si accorse che stava accarezzando un grissino sotto gli occhi
di Tristan divenne paonazza.
«Non ti piace il cibo?» le chiese con aria innocente.
«No. Voglio dire, sì.» Sapeva che cosa le stava facendo? No,
concluse: era troppo occupato a divorare le lasagne. Concentrati,
Julia. Non sei una ninfomane, per quanto ti piacerebbe
esserlo. Sollevò la forchetta con mano tremante e cercò di mostrare
un minimo interesse per il piatto che aveva davanti.
Riuscì a lanciargli altri sguardi furtivi e lui le urtò la gamba altre due
volte. Appariva sempre rilassato e a proprio agio, mentre lei si
sentiva scoppiare dal desiderio. La pelle madida anelava al tocco
gentile delle sue mani e la bocca desiderava i suoi baci ardenti e
bagnati.
Stava per balzargli addosso e strappargli l'asciugamano dalla vita,
quando suonò il campanello. Salvata da un arrivo inatteso! Lasciò
cadere la forchetta sul tavolo e si alzò.
«Torno subito. Abbiamo visite.»
Aprì la porta con il cuore che batteva all'impazzata. Si calmò un
po' e riuscì a prendere un respiro.
Quando la vide, Peter sorrise. «Ciao, Julia» salutò timido ed
esitante. Un lampo di terrore gli attraversò gli occhi nocciola. «Tuo
fratello non c'è, vero?»
«È in cucina. Del tutto assorbito dal cibo» aggiunse, vedendolo
indietreggiare di scatto.
Lui rilassò le spalle, infilò le mani in tasca e giocherellò con le
monete. «Ho notato la tua macchina nel vialetto e mi sono chiesto
se ti sarebbe piaciuto...»
Tristan apparve all'improvviso. «Siamo occupati» abbaiò.
Dopodiché gli sbatté la porta in faccia.
Julia fece una smorfia desolata e appoggiò la fronte al battente.
«Sei stato davvero villano.»
«No, è stato villano lui a interrompere il nostro pasto. Su, vieni.» La
ricondusse a tavola; non avrebbero riparlato del vicino, era chiaro.