Untitled - only fantasy

lontano. Voleva rispondere, ma la bocca si rifiutava di muoversi.
La voce continuò a risuonargli nella mente. Era Julia, si rese conto;
era spaventata e aveva bisogno di lui. Colto dal panico, deciso a
raggiungerla, lottò contro l'oscura foschia che gli annebbiava la
mente e si rese conto che tremava ed era madido di sudore. Trasse
un respiro profondo.
Cos'era successo? Era in macchina con Julia e osservava il paesaggio
di quel pianeta che aveva cominciato ad ammirare: le colline rosse,
le case di pietra, l'aria limpida e frizzante. Poi una presenza oscura gli
aveva invaso la mente e lui non era riuscito a evitare di seguirla nei
suoi ricordi.
Ecco cos'erano: ricordi. Come mai li aveva rivissuti in modo tanto
vivido?
Conosceva già la risposta.
Zirra lo stava costringendo a ricordare. Non era riuscita a
richiamarlo a sé, ma gli rammentava che stava cercando il modo di
farlo. Trattenne a fatica un'imprecazione.
«Tristan, ti prego, guardami.»
Lui sollevò piano le palpebre: Julia aveva fermato la macchina e
aperto la portiera e lo fissava preoccupata. Le auto sfrecciavano
intorno a loro.
«Puoi parcheggiare qui?» le chiese con voce roca.
Lei si lasciò sfuggire un suono a metà tra una risata e un grido di
disperazione. «È tutto quello che hai da dire?»
«Sì.»
«La risposta è sì, posso parcheggiare qui: siamo sul lato della strada.
E adesso spiegami che cosa diavolo ti è successo.»
«È stato un sogno» minimizzò. «Soltanto un sogno.»
«No, non era solo un sogno. Eri in una specie di trance.»
«Sto bene.»
Lei lo guardò poco convinta, poi trasse un respiro tremulo.
«Sicuro?»