Untitled - only fantasy

provocò. Si girò a guardarlo con aria di sfida, lottando allo stesso
tempo con un'ondata di sensazioni ardenti tra le gambe. «Cosa farai
se non la smetto? Mi picchierai?»
Il suo calore la trapassava, scatenando dappertutto fremiti deliziati.
«Sì» rispose. «Te le darò di santa ragione.»
Il modo in cui pronunciò quelle parole le fece immaginare fruste,
catene e tutto quello di cui Tristan poteva avere bisogno per punirla.
Da dove era uscita quella donna sensuale e sfacciata?, si chiese
stupita di se stessa. La scialba, goffa Julia Anderson era diventata una
vera provocatrice.
Tristan era così bello: emanava una sensualità ardente, vibrava di
vita e di un intento carnale.
«Prometti di farmi male?» gli domandò con la voce roca.
Lui le prese una ciocca tra le dita e la scostò dalla guancia. «Cosa ne
è stato della timida donzella che cercava di difendere il suo onore a
colpi di karatè?»
«Ha preso lezioni da un mago della seduzione.» Scoppiò in una
risatina di gola e gli passò le mani sul petto. «Peccato che le lezioni
siano finite.»
«Come osi dire una cosa simile?» scattò il guerriero con finta ira. «Le
lezioni non sono affatto finite: c'è ancora tanto da insegnarti.»
«Davvero?» Julia si mordicchiò il labbro inferiore, un gesto che lui
amava, ormai lo sapeva. Stuzzicò la cintura dei jeans, poi spostò le
mani più in basso. «Che altro devi insegnarmi?»
Lui si lasciò sfuggire un respiro sibilante. «C'è un prezzo da pagare,
quando stuzzichi il tuo uomo. Più tardi» le promise. «Sei mia.»
Oh, sì, era sua. E lui le apparteneva.
«Se non cambiamo argomento, non mi ritengo più responsabile
delle mie azioni» l'avvertì Tristan.
Julia dovette ricorrere a tutta la sua forza per staccarsi da lui: il
negozio non era un luogo adatto alla seduzione, almeno non
durante l'orario di apertura. Lanciò un'occhiata all'orologio con un
sospiro. «Oggi il figlio del padrone dovrebbe sistemare le tubature,