Untitled - only fantasy

facevano ogni tipo di cosa.
In quelle fantasie lei era una donna selvaggia, sfrontata e
insaziabile. Gli graffiava la schiena, urlava il suo nome e gli prendeva
il membro in bocca succhiando e leccando.
Di più, dammi di più sussurrava in sogno.
Per te e per nessun'altra le assicurava lui con voce suadente.
Ancora. Più forte lo implorava lei.
Lui scoppiava in una risatina. Adoro darti piacere.
Basta parole. Solo piacere.
Varie volte fu tentata di chiamarlo e pregarlo di trasformare quei
sogni in realtà, alla fine preferì soffrire in silenzio. Era una stupida?
Probabile.
Il suo corpo bramava quell'uomo, ma l'orgoglio esigeva di
concedersi solo a qualcuno che la desiderasse davvero. Come
schiavo del piacere, Tristan era obbligato a soddisfare la sua padrona
anche se la trovava ripugnante. E Julia non voleva che lo facesse per
dovere. Sarebbe stato troppo patetico.
Sì, era proprio patetica. In segreto Julia aveva sempre desiderato
un'esistenza da fiaba: voleva un uomo che la considerasse la donna
più bella del mondo, che l'amasse con passione e la venerasse come
una dea. Ok, forse l'ultima pretesa era un po' eccessiva, ma il sogno
del lieto fine, del vissero per sempre felici e contenti non era mai
svanito. E non sarebbe svanito mai.
Là fuori doveva pur esserci qualcuno per lei. Lo implorava spesso;
se l'avesse trovato, forse sarebbe riuscita a sentirsi finalmente
contenta e soddisfatta.
Chiuse gli occhi, scacciò dalla mente l'immagine di Tristan e si
raffigurò il tipo d'uomo che l'avrebbe trovata desiderabile senza
intimidirla. Aveva lineamenti comuni, ma un sorriso caldo e gentile,
non era molto più alto di lei, era garbato, tenero e un po' timido e
soprattutto non la faceva mai sentire stupida, poco attraente o
inadeguata.
Era chiedere troppo?