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Untitled - only fantasy

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«No che non lo sono, stupido» sbottò lei. «Altrimenti l'incantesimo<br />

si spezzerebbe.»<br />

«Perché non riesci a dimenticarlo?»<br />

Lei affondò le unghie nel palmo. «Lo dimenticherò solo quando<br />

sarò morta. Non un minuto prima.»<br />

«Forse si può organizzare» dichiarò lui con calma ingannevole. Poi<br />

se ne andò.<br />

Zirra passò le ore successive a chiedersi angosciata come poteva<br />

riprendersi Tristan. Voleva lo scrigno e per quello doveva prima<br />

distruggere la sua nuova guan ren. Ma come poteva realizzare una<br />

simile impresa, quando la sua magia non era sufficiente e Romulis<br />

continuava a rifiutarle il suo aiuto?<br />

Tutto dipendeva da lui: non avrebbe potuto negarglielo ancora a<br />

lungo. Aveva giurato e dunque doveva aiutarla.<br />

Scura in volto, Zirra percorse i corridoi vuoti e silenziosi nell'aria<br />

che sapeva di mare. Il pavimento di marmo nero formava un netto<br />

contrasto con le slanciate colonne di alabastro che si levavano fino<br />

all'alto soffitto.<br />

Non degnò della minima attenzione le gemme lamori e loro la<br />

ignorarono, avvolgendola nell'oscurità. Tanto non aveva bisogno di<br />

luce: conosceva la strada. Sapeva che gli abitanti del palazzo<br />

dormivano tranquilli nei loro letti: a causa della magia, davano per<br />

scontato che nessuno fosse tanto coraggioso da aggirarsi per i saloni<br />

e i corridoi, un'imprudenza che un giorno avrebbe potuto portarli<br />

alla rovina.<br />

Alla fine raggiunse gli alloggi privati di Romulis. Non si preoccupò<br />

di annunciare la sua presenza, oltrepassò i veli trasparenti ed entrò.<br />

Si fermò di colpo, gli occhi sgranati e il fiato mozzo davanti<br />

all'immagine che le si parava davanti.<br />

Romulis era disteso in una grande vasca, il capo appoggiato al<br />

bordo e i capelli scuri che scendevano arruffati sulle spalle. Com'era<br />

bello e virile!<br />

Quando la vide si alzò senza il minimo pudore e Zirra lo squadrò

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