Untitled - only fantasy

I suoi uomini si chiedevano come mai combattesse con tanto
accanimento, lo sapeva. Lo aveva spiegato solo al suo amico Roake,
che aveva consentito a stargli vicino e ad aiutarlo.
Parlando in tono basso, Tristan ordinò al suo esercito di prestare
molta attenzione. Il pericolo era sempre più vicino. Strinse
l'impugnatura del pugnale, pronto a dare battaglia.
Risuonò un grido di guerra – e non era il suo.
I ribelli balzarono giù dagli alberi e le loro lame brillarono nella
notte. Un attimo dopo si scatenò un combattimento feroce.
Tristan sentiva l'energia scorrergli nelle vene: la battaglia aveva
sempre quell'effetto su di lui, gli dava sempre una forza in più, ma
questa volta tutta quell'energia scaturiva dal bisogno di stare con
Julia. Quello era il suo ultimo giorno senza di lei – ammesso che
acconsentisse a raggiungerlo. Doveva credere che lo volesse,
altrimenti la sua vita non avrebbe avuto valore né significato.
Tristan combatté come un indemoniato. Sentì gli uomini
tutt'intorno gridare di dolore e vide il sangue dei ribelli scorrere a
fiumi nell'erba. Gli facevano male i muscoli delle braccia e della
schiena: non si era ancora ripreso del tutto dalle innumerevoli
battaglie affrontate, eppure continuò a combattere con foga, usando
le armi con letale efficacia. La posta in palio era troppo alta per
cedere adesso.
Eliminò un avversario e altri due lo attaccarono. Indietreggiò e
parò un colpo micidiale, poi si slanciò in avanti e abbatté uno degli
assalitori. Quando si raddrizzò sentì che qualcuno cercava di
pugnalarlo alla schiena.
Si gettò a destra d'istinto e quel movimento impedì alla lama di
affondare, salvandogli la vita. Dolorante per la nuova ferita, girò
veloce su se stesso. Il suo avversario ridacchiò, certo della vittoria e
la sua lama d'argento brillò alla luce della luna.
Senza fermarsi Tristan sguainò i pugnali che Julia gli aveva regalato
e si avventò sull'uomo. Un attimo dopo questi crollava a terra
gridando di dolore.
Altri uomini li attaccarono dagli alberi, ma Tristan e i suoi guerrieri
continuarono a lottare. Poi Roake lanciò un grido di vittoria;