Untitled - only fantasy

di assaporare il suo bacio, il suo tocco. Il suo, non quello di un altro.
Tristan la fissò con intensità, come se potesse vedere cose che
nessuno aveva mai colto. «Vuoi cominciare qui? Adesso?»
«Sì.»
Il guerriero si alzò in piedi, il viso impassibile. Quella mancanza di
emozioni gli conferiva un'aria pericolosa di mistero e risolutezza. Si
appoggiò al banco. La maglietta bianca metteva in risalto i muscoli e
i jeans scoloriti erano bassi sui fianchi, con il primo bottone slacciato.
La squadrò da capo a piedi. «Per quello che ho in mente dovresti
portare un vestito» dichiarò.
Lei avvertì un fremito di disagio. «Ho una gonna sul retro.» Teneva
sempre un cambio di abiti in negozio, da usare in caso di emergenza.
«Ma non voglio cambiarmi» aggiunse.
La guardò con aria di sfida. «Durante le lezioni comando io,
dunque farai quello che dico. Cambiati» le ordinò in un tono che
non ammetteva repliche.
«E va bene» si arrese Julia. Perché mettersi a discutere con lui?
Tanto non riusciva mai a spuntarla. «Quando avrò finito ti aspetterò
nel mio ufficio.»
«Se hai bisogno di aiuto chiamami.»
«Sì, certo» borbottò lei, memore delle sue tendenze da guardone.
Prima di spogliarsi chiuse a chiave la porta del magazzino e indossò
una semplice gonna marrone, lunga fino alla caviglia. «Non tentare
tiri mancini» lo ammonì poi, entrando nel piccolo ufficio. Le luci
erano abbassate. «Questo non è un gioco. Flirtare è una questione
seria.»
Tristan sembrava a proprio agio nella sedia girevole dietro la
scrivania. «Io prendo il mio ruolo di istruttore molto sul serio,
piccolo drago» le assicurò aggrottando la fronte.
«Allora dovresti sapere che imparo meglio se mi dai delle istruzioni
orali.»
«Oh, sì, mi piace l'idea dell'insegnamento orale» dichiarò lui,
accarezzandosi pensoso la mascella. «Vediamo un po' come
procedere?»