Untitled - only fantasy

ancora la spada? Non dovevi metterla giù?»
«Dove dovrei riporre un'arma simile in una casa così piccola?»
«Nel tuo scrigno.»
«È un ordine?»
«Una richiesta.»
«È più o meno lo stesso.» Il viso di Tristan si incupì. Mentre lei lo
fissava, l'aria intorno alla spada divenne più spessa e vorticante, poi
l'arma scomparve in uno sbuffo di fumo. «Ecco fatto.»
Quella sparizione avrebbe dovuto scioccarla, ma era troppo
sollevata per curarsene. Julia si rimise in piedi senza staccare lo
sguardo da quello di lui. Non era così che si era immaginata di
cominciare la giornata. Si costrinse a sorridere, come se rischiare di
essere tagliata in due da una spada affilata fosse un evento
quotidiano.
«Dobbiamo parlare» dichiarò con voce gentile. «Ho bisogno di
chiederti una cosa.»
«La mia attenzione è tutta tua.» Tristan teneva le gambe divaricate
e le braccia incrociate sul petto: poco prima di una battaglia
prendeva quella posizione, Julia ne era sicura. «Comincia pure.»
Lei passò una mano sulla coda di cavallo e ripassò il discorso che
voleva fargli, trasse un respiro profondo e lo lasciò andare piano. «In
America, quando un uomo e una donna sono attratti l'uno dall'altra
cominciano a uscire insieme. Questo si chiama un appuntamento e
può comprendere una cena romantica, seguita da una passeggiata
sulla spiaggia e da...»
«Ferma lì, piccolo drago» la interruppe. «Prima di cominciare a
tenermi una lezione dobbiamo assolutamente mangiare: ho un
bisogno disperato di nutrimento.»
Lei aggrottò la fronte, irritata. «Io non tengo lezioni. Mi limito a
esporre i fatti.»
«Puoi farlo dopo che avremo mangiato.»
Era vero, ma non era sicura che il suo sistema nervoso avrebbe
retto ancora per molto. «Va bene» cedette a malincuore.