Untitled - only fantasy

frastagliate. Alcune si incrociavano, altre erano isolate, ma tutte gli
erano di certo costate grandi sofferenze. Aveva notato i lievi segni
sul suo petto, ma quelle cicatrici erano decisamente peggiori...
Notò poi un piccolo tatuaggio sulla parte alta e sinistra della
schiena: era un simbolo nero dall'aspetto orientale e appariva sexy e
provocante. Un altro tatuaggio molto simile decorava la curva del
suo fondoschiena e scompariva sotto i pantaloni.
«Cosa significano quei simboli?» chiese.
Lui le lanciò un'occhiata. «Conquista e distruggi.»
Molto appropriato.
«Ti svegli sempre così presto?» indagò Tristan.
Julia distolse a fatica l'attenzione dalla sua schiena e guardò
l'orologio a muro. Erano le sei e mezza. «Oggi è una giornata
lavorativa. Devo alzarmi presto» spiegò.
«Ma stanotte non hai quasi dormito» obiettò lui.
«Come fai a dirlo? Sei entrato in camera mia?» Gli gettò un'occhiata
in tralice.
«No, ti ho sentita attraverso la porta. Quando non sospiravi,
prendevi a pugni il cuscino.» Le lanciò un altro sguardo al di sopra
della spalla; i suoi occhi chiari e ultraterreni brillavano di piacere. «Te
l'avevo detto, piccolo drago, che senza di me non saresti riuscita a
dormire.»
«Se mi hai sentita, significa che non ti sei riposato neanche tu.» Aha!
Si complimentò con se stessa per quell'acuta osservazione.
«Sono abituato a dormire poco. Su Imperia restavo sveglio quasi
tutte le notti per darmi ai bagordi.»
Forse una volta dovrei provarci anch'io. Appena quelle parole le
agitarono la mente, scosse la testa sorpresa. Un pensiero del genere
non era da lei: forse c'era un lato selvaggio nascosto al suo interno,
che era in attesa di essere liberato. Perché altrimenti si sentiva tutta
formicolare ogni volta che si immaginava in qualche situazione
ardita con Tristan? Se si fosse data ai bagordi, comunque, non
sarebbe stato con lui, ma con Peter.