Untitled - only fantasy

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Ricordati sempre che sei solo una proprietà
della tua padrona
Un silenzio carico di desiderio proibito scese tra loro. Julia arrossì.
Perché Tristan non parlava? Sospettava forse che lei gli avesse detto
la verità?
Alla fine lui si schiarì la gola. «È stato... interessante» sentenziò.
Un sollievo delizioso come il suo tocco la invase. Non sapeva, non
sospettava. Fu sul punto di sospirare, poi ridacchiò. «Grazie.»
«Direi che per oggi le lezioni possono bastare.» Si passò una mano
sul viso e asciugò il sudore sulla fronte, insieme a ogni traccia di
emozione.
«Non possiamo fermarci adesso» protestò Julia. «E le battute
scherzose?»
Un lungo silenzio.
Un respiro e la tensione intorno alle labbra di lui si attenuò. «Si
tratta di uno scambio di battute allusive, con un sottofondo sessuale,
non molto diverso dalla seduzione attraverso le parole. Questa volta
mi rifiuto di condurti passo a passo» precisò. «Dovrai fare da sola.»
Julia annuì risoluta e chiuse gli occhi. Posso farcela. «Per la
colazione di domani, devo chiamarti o darti una gomitata?»
Lui scosse la testa. «Riprovaci.»
«Sono una brava cuoca. La mia specialità è la colazione a letto.»
«Ridicolo.»
«Bei pantaloni. Posso convincerti a toglierli?»
«Julia, per favore! Stai cercando di sedurmi, o vuoi farmi morire
dal ridere?»
La sua voce divenne bassa e roca e le parole successive emersero da
sole, come dotate di volontà propria. «Non voglio stuzzicarti con le